giovedì 19 dicembre 2013

INAUGURAZIONE DELLE NUOVE GALLERIE DELL'ACCADEMIA A VENEZIA

Ieri c'è stata l'inaugurazione delle Nuove Gallerie dell'Accademia, a cui ha partecipato anche il Ministro Massimo Bray, il quale si è ritenuto soddisfatto delle tempistiche rapide di apertura.

L'ampliamento del museo è potuto avvenire grazie al trasferimento dell'Accademia delle belle arti e al restauro dell'edificio che la scuola occupava, il complesso della Carità.
I lavori sono stati finanziati dal Ministero dei Beni e Attività culturali e del turismo a cui Bray fa appunto capo, con oltre venti milioni di euro.

Grazie a questo importante intervento sono ora disponibili altre 30 nuove sale per una superficie totale di 3325 mq, inoltre si è realizzato un piano interrato nel giardino palladiano in modo da creare 1200 mq di servizi per il pubblico e spazi per il personale.
Gli stessi Giardini e corte palladiani fanno ora parte del museo aggiungendo altri 1330 mq al complesso.


Il restauro in generale si è focalizzato sulle nuove tecnologie di sicurezza, climatizzazione, illuminazione portando le Gallerie al confronto con le altre realtà internazionali.

venerdì 13 dicembre 2013

LA SCUOLA GRANDE DI SAN ROCCO A VENEZIA

ARCICONFRATERNITA

Riconosciuta dal Consiglio dei Dieci della Repubblica di Venezia nel 1478, nel corso della sua storia cambiò varie sedi.
All'inizio erano stabiliti a San Giuliano, passarono poi ai Frari e ancora a San Silvestro nel primi anni del XVI secolo.
Fu solo a fine del XVI secolo che decisero di costruire una sede loro, quella che è oggi la Scuola Grande di San Rocco nel campo omonimo a dieci minuti a piedi da piazzale Roma.
L'arciconfraternita San Rocco e relativi edifici (Scuola Grande, Chiesa e Scoletta) è una delle poche che fu risparmiata dagli editti di sopressione napoleonici, ha potuto così continuare la sua opera fino ai giorni nostri ininterrottamente.
Oggi conta di 360 confratelli capitolari che si riuniscono almeno una volta l'anno.



ARCHITETTI DELLA SCUOLA GRANDE

Pietro Bon: fu assunto nel 1517 per edificare la Scuola Grande e dovette sottostare a regole dettate dagli Organi dirigenziali della confraternita; essi infatti desideravano un modello piuttosto comune alle altre Grandi Scuole di Venezia.
Bon quindi creò un progetto di due sale sovrapposte: la sala terrena divisa in tre navate da due file di colonne, una scala di due rampe con cupola e nella sala superiore un ingresso per la sala dell'albergo (luogo di riunioni).
Già nel 1520 però sorsero problemi con l'architetto poiché aggiungeva dettagli sempre più grandiosi e si discostava dalle richieste dei committenti.

Sante Lombardo: iniziò la sua opera nel 1524, giovane e inesperto (era al suo primo lavoro importante) venne assunto solo con la clausola che egli si attenesse scrupolosamente alle direttive della Scuola.
Lombardo finì le coperture della Sala terrena, innalzò le pareti laterali sistemando gran parte delle bifore, e terminò con bravura la parte sul canale che dava problemi statici.

Scarpagnino (Antonio Abbondi): grazie a lui si deve l'aspetto attuale dell'edificio. Iniziò i suoi lavori nel 1527, era all'apice della sua carriera.
Tra i suoi interventi, i più significativi sono le otto colonne in facciata e lo scalone imperiale (per farlo dovette abbattere quello esistente in pietra e legno).

Giangiacomo de Grigi: fu nominato nel 1558 per fare l'Albergo dei Masseri sotto la rampa delle scale centrali e per creare vani per gli archivi e paramenti sacri sotto le rampe inferiori.
I lavori terminarono il 1560 ca.

Giorgio Fossati: nel '700 si decise di assumere un altro architetto per sopraelevare di un piano l'edificio e creare La Sala del Tesoro. Il compito fu affidato a Fossati che la posizionò al di sopra dello Scalone.

Sala Superiore


FACCIATE

Ovest: (a destra rispetto la facciata principale) dà sul Campo di Castelforte e ha due corpi sporgenti rispetto la struttura dell'edificio.
1. Il primo corpo al piano terra corrisponde al Portico delle Arche, chiamato così per via delle dieci lapidi presenti, e la Sala del Guardian da matin (oggi corrispondenti all'uscita). Al piano superiore c'è invece il mezzanino delle scale e ancora sopra La Sala dell'Albergo.
2.Il secondo corpo corrisponde a un portico al piano terra, scalone con cupola immediatamente sopra e infine la sopraelevazione '700esca La sala del Tesoro.

Est: la base è da attribuire a Pietro Bon, il secondo piano è da attribuire a Lombardo. Segue lo schema della facciata principale.

Principale: dà sul campo di San Rocco. E' ricca di dettagli, tanto da sembrare un precoce barocco.
Ha due tipi di bifore: al primo piano sono di Bon e sono di tipo codussiano mentre al secondo registro sono classiche e le ha ideate Scarpagnino.
E' grazie a quest'ultimo che la facciata diventa armonica, il maestro infatti crea otto colonne per unire in un unico motivo la facciata.

Sud: facciata molto semplice e unitaria ideata da Lombardo. Non è da escludere che fu aiutato dal padre Tullio per il progetto, vista l'inesperienza.

SALE

Sala inferiore: ampia sala divisa in tre navate da due file di colonne dal piedistallo ottagonale. Nel lato opposto all'entrata si vede subito l'altare '500esco dedicato a San Rocco.
Nota importante della sala è il ciclo pittorico di Tintoretto, qui potete trovare otto sue grandi opere che fece in età matura. Mirabile è l'uso che il maestro fa della luce.

Di seguito lo schema delle opere:



DIPINTI
a. Annunciazione
b. Adorazione dei magi
c.Fuga in Egitto
d. Strage degli innocenti
e. S. Maria Maddalena
f. S. Maria Egiziaca
g. Presentazione al tempio/Circoncisione
h. Assunzione della Vergine

PORTE
1.E' l'ingresso verso un corridoio che poi va al Portico delle Arche. Oggi è l'uscita del museo e negozio di souvenirs.
2. Si trova esattamente sotto all'Assunzione di Tintoretto e accede alla Sala del Guardian da Matin. Oggi non è visitabile.
3 e 5. Sono rampe di scale che portano ad un ripiano intermedio, da qui c'è un ulteriore rampa di scale per accedere alla Sala Superiore.
4. Tra le due rampe di scale si trova un'ulteriore porta, qui è stato ricavato l'Albergo dei Masseri con funzionalità di archivio. Anche questa area non è visitabile.

Scalone: come sopra citato fu ideato da Scarpagnino in stile imperiale.
E' composto da due rampe di scale che dal piano inferiore portano ad un mezzanino e da qui un'ulteriore rampa che porta alla Sala Superiore.
Il mezzanino ospita il busto fatto da Gerolamo Bertotti in onore a papa Pio X che arrivò in visita alla Scuola. L'epigrafe murata tra le finestre ricorda la pestilenza del 1576.
La rampa di scale che dal mezzanino va alla Sala superiore è davvero spettacolare, è coperta da affreschi che ricordano la peste del 1630 al termine della quale viene eretta la chiesa della Salute.
Nella parete destra c'è La Vergine appare agli appestati di Antonio Zanchi mentre a sinistra c'è La Madonna salva Venezia dalla peste del 1630 di Pietro Negri.
In fondo alla rampa delle scale si apre una cupola affrescata magistralmente da Gerolamo Pellegrini con San Rocco presenta gli infermi alla Carità.

Salone Superiore: (del tesoro) E' un'enorme salone decorato da affreschi, stucchi e statue di grande effetto scenico.
La parete di destra è occupata dall'Altare di Francesco di Bernardino e dal presbiterio con dossali scolpiti da Giovanni Marchiori con figure della vita di San Rocco.
La cancellata bronzea che chiude il presbiterio è invece opera Giuseppe Filiberti.
Le due statue poste ai lati dell'altare sono di Gerolamo Campagna e rappresentano S.Giovanni Battista e S.Sebastiano.

Nell'area del presbiterio ci sono vari dipinti posti su cavalletto: La Visitazione di Tintoretto, l'Annunciazione di Tiziano, Cristo morto di Bellini e Il ritratto maschile di Tintoretto (molti credono sia il suo autoritratto), il Cristo portacroce di Giorgione, Il padre eterno e gli Angeli di Tiziano, Il crocefisso tra i santi Rocco e Pantalone di Tintoretto, Agar e Ismaele di Tiepolo e infine altro quadro di Tiepolo Abramo visitato dagli Angeli.

Tutta la sala è percorsa da dossali lignei, nella parete in faccia alle scale Francesco Pianta Il Giovane crea tra i dossali delle sculture allegoriche lignee ideate come cariatidi. Sono di grande effetto e molto bizzarre, la loro interpretazione è di difficile intuizione percui il maestro decise di darne spiegazione in un cartiglio in mano alla statua di Mercurio posta a destra dell'arco dello scalone.
L'ultima statua a destra rappresenta la caricatura di Tintoretto, difensore della pittura.

Tutte le pareti della sala sono dipinte con scene tratte dal Nuovo Testamento mentre il soffitto con scene tratte dal Vecchio Testamento; la maggior parte dei dipinti sono ideati da Tintoretto e sono sistemati secondo un suo progetto.
I temi dei dipinti ruotano attorno a tre filoni principali identificabili con tre quadri del soffitto: Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia (miracolo dell'acqua), Il miracolo del serpente di bronzo (miracolo della guarigione), la caduta della manna (miracolo del pane).
Con questi tre temi la Scuola vuole lanciare il messaggio del suo operato, essa infatti vuole impegnarsi per alleviare le pene della fame, della sete e della malattia.

Di seguito lo schema delle opere nella sala:



1. San Sebastiano
2. San Rocco
3. Adamo ed Eva
4. Mosè salvato dalle acque
5. I tre fanciulli nella fornace
6. Adorazione dei pastori
7. La tentazione di Cristo
8. Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia
9. La colonna di fuoco
10. L'Eterno appare a Mosè
11. Il battesimo
12. Cristo risana il paralitico/ La probatica piscina
13. Giona esce dal ventre della balena
14. Sansone trae acqua dalla mascella dell'asino
15. Samuele e Saul
16. Il miracolo del serpente di bronzo
17. La scala di Giacobbe
18. La visione di Ezechiele
19. La resurrezione
20. L'ascensione
21. Il sacrificio di Isacco
22. Caduta della manna
23. Elia sul carro di fuoco
24. La visione di Geremia
25. Elia nutrito dall'angelo
26. Eliseo moltiplica i pani
27. L'orazione nell'orto
28. La resurrezione di Lazzaro
29. La Pasqua degli ebrei
30. Daniele salvato dall'angelo
31. Abramo e Melchisedech
32. L'ultima cena
33. La moltiplicazione dei pani e dei pesci
34. La visione di San Rocco




Sala dell'Albergo: in questa Sala si riunivano le riunioni di Zonta e Banca, due organi dirigenziali della Scuola.
Per decorare il soffitto si bandì un concorso, gli artisti dovevano presentare una bozzetta del proprio lavoro e il migliore otteneva l'impiego.
Tintoretto partecipò al bando, ma invece di presentare il bozzetto, presentò l'opera già completata facendo indignare gli avversari.
Inutile dire che il lavoro fu scelto e oltre alla tela nel soffitto, Tintoretto ottenne la decorazione di tutta la sala.
Il lavoro iniziò nel 1564 e terminò nel 1588 con grandi plausi della Scuola.
Il pittore era lui stesso un confratello, ma finiti i lavori della Sala dell'Albergo entrò a fare parte anche dell'organo dirigenziale Banca.

Di seguito lo schema delle opere:



a. San Rocco in gloria
j. La Primavera
n. L'Estate
r. L'Autunno
v. L' Inverno
u. Figura femminile
s. Figura femminile
t. La felicità
o. La fede
p. Allegoria della Scuola di San Teodoro
q. La bontà
m. Allegoria della Scuola di San Giovanni Evangelista
l. Allegoria della Scuola della Misericordia
k. Allegoria della Scuola di San Marco
z. La Speranza
y. Allegoria della Scuola della Carità
x. La liberalità

Sala della Cancelleria: l'accesso è a destra delle scale all'interno della Sala superiore. E' una stanzetta così minuta è discreta che quasi si fa fatica a notare.Non si può accedere e si può vedere solo dalla soglia.
All'interno c'è un grosso tavolone circondato da sedie con alti schienali e in fondo vedrete degli armadioni del '700.
Questa stanza è davvero spettacolare per le sue ridotte dimensioni e ridondanza di stucchi e decorazioni che la rendono un vero gioiellino.

Sala del Tesoro: Prima la sala del tesoro era la Sala superiore ed era denominata così poiché all'interno vi era un gran numero di reliquari, calici, croci, ornamenti sacri e miniature di grande valore.
Nel '700 si decise di creare una stanza apposita dedicata a questi ornamenti di impareggiabile valore, si affidò il lavoro a Giorgio Fossati che sopraelevò di un piano le scale.
Oggi la Sala è visitabile ed è di grande effetto.


VIAGGIO A PARIGI (PARTE 8): ITINERARIO (GIORNO 5)


Oggi decidiamo di concederci una giornata di shopping e di relax, ci svegliamo con calma e dopo la nostra consueta colazione alla boulangerie all'angolo, prendiamo la metro per il Quartiere latino.

La zona è molto residenziale, piena di scuole famose, come ad esempio la Sorbonne (nel '68 la zona è teatro dei movimenti studenteschi) e negozi di ogni genere.

In questo quartiere di trova anche il Pantheon che noi vediamo purtoppo solo da fuori visto che ci siamo fatte prendere la mano coi negozietti addobbati a Natale!!!

Sempre in questa zona trovate anche la famosissima Galleria La Fayette, paradiso per le amanti dello shopping di grandi marchi come Louis Vuitton o Gucci; potete trovare dagli accessori fino all'abbigliamento, passando per il make up.
Non essendo marche per le nostre tasche, ci limitiamo ad una passeggiata e a qualche foto al memorabile albero gigante che troneggia in mezzo alla galleria, il più grande che io abbia mai visto dal vivo.

Con le compere ci siamo comunque rifatte nella vicina ed enorme h&m e in altri negozi più accessibili nella zona!!!

Per chi non volesse dedicare il suo tempo solo ai negozi, vicino ci sono i Giardini di Luxembourg, che noi nemmeno a dirlo saltiamo a piè pari (purtoppo).

Soddisfatte del nostro shopping, dopo pranzo decidiamo di andare a visitare Le centre Pompidou, anche perché il sole iniziava a calare e le temperature anche!!!


La metro più vicina è Rambuteau, comunque il Quartiere Latino non dista molto dal museo; magari valutate se vi conviene andare a piedi o prendere una metro per un paio di fermate.

Si capisce che il centro Pompidou è una galleria d'arte moderna già guardando l'edificio che la ospita.
Dico questo perché il palazzo è stato ideato al contrario: scale mobili, condotti dell'aria, tubature di acqua e travi in acciaio sono tutte posizionate esternamente fasciando le mura.
Gli architetti Richard Rogers, Renzo Piano e Gianfranco Franchini hanno voluto così lasciare l'interno delle gallerie dedicato solo alla funzionalità di esposizione.

Ancor prima di entrare nel museo ci si sofferma quindi ad ammirare questo capolavoro architettonico, inoltre gusto lì davanti si trova anche la Piazza Igor Stranvisky che vi consiglio caldamente.
La piazza infatti è dominata dalla prima fontana moderna di Parigi, opera di Niki de Saint Phalle e Jean Tinguely.
Questa fontana è impossibile che non attiri la vostra attenzione e che non vi faccia mettere mano alla vostra macchina fotografica con un sorriso sulla bocca.


E' animata infatti da bizzarre “statue meccaniche” che spruzzano acqua; hanno colori violenti e rappresentano forme surreali.
Esattamente si possono contare 16 statue, una per ogni opera del compositore Stranvisky.
Non è raro trovare qualche artista di strada che si esibisce in questa piazzetta.

Ammirato il contorno del museo ci siamo quindi dirette a visitarlo; vi nomino solo qualche artista di spicco della Galleria: Matisse, Picasso, Mirò, Pollock.
Se siete amanti dell'arte moderna non potete di certo perdere questo museo!!!



Altra nota favorevole del museo è il panorama che si gode dalle scale mobili: essendo infatti all'esterno della struttura, si è in una posizione privilegiata per guardare la città dall'alto.

CONTINUA...

venerdì 6 dicembre 2013

LE ORIGINI DELL'ALBERO DI NATALE E LE TRADIZIONI DEL NORD EUROPA



ALBERO DI NATALE:
Questa bellissima tradizione che unisce la famiglia e scalda i cuori di molte persone, viene fatta risalire al mondo dell'Europa settentrionale del XVI secolo.
Nell'area infatti nel periodo dell'avvento si facevano scenette tratte dalla Bibbia, in particolare con temi tratti dalla genesi.
Durante queste rappresentazioni, per simboleggiare l'albero delle mele dell'Eden, si addobbava un abete con frutta (alberi tipici in quell'area); questo uso poi si evolve e si espande nelle varie regioni europee e si sviluppa via via fino all'albero attuale, ormai entrato nell'immaginario delle persone di tutto il mondo.


La prima testimonianza dell'abete di Natale come lo conosciamo noi, risale al 1512 in Alsazia e oltre ad avere un nuovo addobbo più simile a quelo attuale, prende anche un nuovo significato: da simbolo dell'albero delle mele dell'Eden, diventa simbolo di Gesù che sconfigge le tenebre e rinasce, per questo inizia ad essere decorato anche con delle luci.


E ora come festeggiano il Natale in quelle zone???
L'atmosfera del Natale è di facile creazione grazie al paesaggio coperto di neve e ghiaccio, si entra nel vivo dell'attesa con l'inizio dell'avvento.
In molti Paesi del nord Europa viene appesa o disposta in casa una coroncina con quattro candele, queste vengono accese una dopo l'altra ogni domenica dell'avvento.



OLANDA: le celebrazioni di Natale sono incentrate sulla figura di San Nicola (che come spiegato nel mio precedente post sta alll'origine della leggenda di Babbo Natale) che porta dona ai bambini nella notte tra il 5 e 6 dicembre (come in tutto il mondo anglosassone).
San Nicola è aiutato dai Zwarte Piet (Pietro Nero), piccoli aiutanti dal viso di colore nero dai costumi coloratissimi ispirati ai moreschi del XVI secolo.
I regali portati da San Nicola spesso sono accompagnati da brevi scritti con indizi su cosa è stato regalato, inoltre si regala spesso un cioccolatino con l'iniziale del nome del bambino.
Negli ultimi anni ci sono varie discussioni su chi festeggia Babbo Natale il 25 dicembre e chi vuole continuare la tradizione di San Nicola il 6 dicembre.
Considerando che Babbo Natale è di fatto San Nicola (abbreviato in Santa Claus con il tempo), la discussione appare davvero assurda.


DANIMARCA: oltre alle tradizioni normali di Natale, in questo Paese c'è la credenza dei Nisser. I Nisser sono dei piccoli folletti di Natale vestiti più o meno come Babbo Natale, con scarpe però in legno; le follette inoltre hanno la gonna.
FINLANDIA: geniale l'idea finlandese di creare la casa di Babbo Natale, si trova a Rovaniemi e qui potrete trovare il suo ufficio tutto l'anno.


Le loro rappresentazioni vengono appese ovunque nelle case e nei negozi, sono molto dispettosi e se i bambini non regalano loro una tazza di pappa al riso e latte questi si vendicano.

Si tratta di un vero e proprio villaggio con folletti e attrazioni per bambini.
Questa attrazione turistica è diventata così tanto famosa che ormai tutti collocano come naturale la vera abitazione di Babbo Natale a Rovaniemi e l'indotto turistico negli ultimi anni si è moltiplicato esponenzialmente.


A parte il privilegio di avere la casa di Babbo Natale nel proprio Paese, i finlandesi per tradizione iniziano i loro festeggiamenti il 21 dicembre giorno di San Tommaso creando grandiosi mercatini; quelli di Turku e Helsinki sono i più famosi.


Il 13 dicembre invece, giorno di Santa Lucia tutti si radunano presso la catedrale di Helsinki dove viene incoronata una giovane che figurerà come la santa patrona e sfilerà per le vie della città.

mercoledì 4 dicembre 2013

CHIESA DI SAN ROCCO


.Campo S.Rocco, Sestiere di San Polo (10 minuti a piedi da Piazzale Roma)
. Aperto dal lunedì al venerdì 8.30-12.00, 16.30-18.30
. A pagamento scuola piu chiesa (10 euro adulti, 8 giovani fino 26 anni, gratis fino 18 anni)



Questa chiesa si trova in un piccolo e grazioso campo dove troviamo anche la Scuola Grande di San Rocco e i Frari, è un campo di passaggio ma tutto sommato tranquillo, a me piace molto per via dell'enorme albero che fa capolino a destra della chiesa.Quando la Scuola Grande fu intitolata a San Rocco, si decise di costruire anche questa chiesa, a fine '400 su progetto di Bartolomeo Bon.Fu terminata nel 1494 e consacrata a inizio '500 ancora priva di decori; fu rimaneggiata completamente nella prima metà del '700.

Il progetto iniziale di Bon prevedeva una sola navata, un presbiterio absidato, due cappelle laterali; a partire dal 1726 Giovanni Scalfaretto iniziò il restauro dell'edificio e modificò l'intera navata mantenendo solo le cappelle absidali.Bernardo Maccaruzzi cambiò invece la facciata gotica, ispirandosi alla facciata della '500esca Scuola Grande di San Rocco, il risultato però appare un po' statico nonostante le nicchie con statue (quelle del secondo ordine e del coronamento sono di Giovanni Maria Morlaiter, scultore che fa anche il bassorilievo di San Rocco sopra il portale).Sul lato della chiesa verso la Scuola si possono ancora vedere il vecchio portone e il rosone appartenuti al progetto di Bon del '400.

All'interno sopra il portale è collocato un organo del '700 accanto al quale sono presenti le portelle dell'antico organo decorato da Tintoretto a fine '500; quella di sinistra raffigura “l'Annunciazione”, quella di destra “San Rocco presentato al papa”.Le pareti hanno due altari per parte e diverse tele di grande valore (varie tele di Tintoretto e Sebastiano Ricci ad es.).Di seguito lo schema delle opere all'interno della chiesa :


La Chiesa inoltre era legata alla Scuola fino al 1910 da un muro che chiudeva quindi il campo, in questo muro c'era la statua di San Rocco di Giovanni Buora, dopo l'abbattimento del muro per motivi viari, la statua fu posta all'ingresso secondario della Scuola Grande.




San Rocco è protettore degli appestati ed è molto venerato a Venezia, qui infatti venne portato il suo corpo nel 1475.
Dal 1576 (anno della grande pestilenza veneziana) fu eletto compatrono della città e si decise che il 16 agosto, giorno del santo, il doge dovesse recarsi in processione solenne alla chiesa per assistere ad una messa di ringraziamento.Terminata la messa veniva offerto un grande banchetto nella Sala Grande dell'Albergo all'interno della Scuola Grande, nel campo invece c'erano molte bancherelle e i giovani pittori esponevano le loro opere artistiche lungo le case vicine per farsi conoscere.Tutt'oggi vengono organizzati degli eventi per celebrare il giorno di questo santo con concerti nella chiesa, messe e apertura della chiesa gratuita, viene inoltre eretto un baldacchino detto “Tendon del Dose” nel campo.Vi metto qui di seguito anche il link del sito della Scuola Grande e della Chiesa di San Rocco perché lo ritengo fatto molto interessante, uno dei pochi siti fatti beni legati a opere artistiche veneziane.E' molto interattivo e permette anche una visita virtuale degli edifici.Buona navigazione: http://www.scuolagrandesanrocco.it/

venerdì 29 novembre 2013

LE SPOGLIE DI BABBO NATALE SI TROVANO A VENEZIA

Manca un mese a Natale, e per aspettare con voi questo lieto evento ho deciso di raccontare cosa succede in giro per il mondo facendo dei post con delle curiosità su questa festività..

Oggi partiamo con le origini del Natale... Chi le conosce? Vi siete mai chiesti com'è nata questa tradizione? Io mi sono documentata a lungo e ora vi scriverò tutta la verità su Babbo Natale, i regali e persino dov'è sepolto il corpo dell'originale vecchietto che porta i regali ai bambini!!!

Babbo Natale è la rappresentazione stessa del Natale, ma è anche il punto in cui c'è un miscuglio di tradizioni che hanno creato nel tempo molta confusione; andiamo per gradi...

. PERCHE' PORTA DONI? Il fatto che Babbo Natale porti i doni ai bambini, deriva da una tradizione pagana tedesca: prima che i tedeschi diventassero cristiani infatti, narravano che il Dio Odino durante il solstizio d'inverno facesse una grande battuta di caccia; i bambini per questo riempivano i propri stivali di fieno e carote la sera prima del solstizio in modo da riuscire a sfamare il cavallo volante del Dio, questo li ringraziava lasciando al posto del fieno dei dolciumi.

. PERCHE' ENTRA DAI CAMINI?: bisogna ricorrere ad un'altra leggenda tedesca.
In alcune zone della Germania esiste anche la leggenda di un demone che uccideva bambini nel sonno addentrandosi in casa attraverso le canne fumarie, un sant'uomo decise così di mettersi nelle sue tracce e convertirlo alla bontà. L'assassino per fare ammenda di ciò che aveva fatto era costretto ogni anno a portare dei doni ai bambini.


.LA SUA RAPPRESENTAZIONE CLASSICA (anziano con barba bianca): deriva dalla figura di San Nicola di Bari; si racconta che salvò e riportò in vita cinque bambini rapiti e uccisi da un oste, ecco perché è ritenuto protettore dei bambini.

Ancora oggi in molti paesi del nord Italia e nel mondo, i doni non li porta Babbo Natale (o comunque non solo lui), ma li porta San Nicola il 6 dicembre.
Per quanto l'immaginario della sua veste rossa, sacco gigante pieni di doni, renne e slitta, dobbiamo ringraziare la Coca Cola che negli anni trenta ha sviluppato una campagna pubblicitaria ad hoc per il Natale e ha creato la figura di Babbo Natale che tutti noi conosciamo.

. BABBO NATALE E' SEPPELLITO A VENEZIA: proprio così!!! Altro che villaggi creati apposta per motivi turistici in Finlandia!!! Se secondo tradizione Babbo Natale deriva da San Nicola, Venezia ha il privilegio di ospitare parte delle spoglie di questo adoratissimo santo.
Quando Myra (città turca dove il santo faceva il vescovo) cadde in mano ai mussulmani, Bari e Venezia che erano solite nei traffici marittimi in quell'area, fecero a gara per trafugare le spoglie del santo e portarsele nella propria città.
Il 9 maggio 1087 i baresi fecero una spedizione per recuperare le spoglie del santo, riuscita l'impresa le portarono a Bari che come tutti sappiamo divenne protettore della città.
Pochi sanno però che i veneziani successivamente entrarono nel sepolcro ormai aperto di San Nicola e trovarono molti frammenti dello scheletro del vescovo tanto caro alla chiesa.


Portati a Venezia venne costruita la chiesa di San Nicolò al lido, lì dove le terre isolane finivano e iniziava il mare, il santo divenne così protettore della flotta della Serenissima.. 

PERCHE' IN AMERICA E' CHIAMATO SANTA CLAUS? Gli olandesi in partenza per il Nuovo Mondo scoperto da poco, partirono con le loro navi per creare la colonia di New Amsterdam, l'odierna New York. A quei tempi la navigazione non era certo facile come oggi, per questo spesso le navi erano benedette e venivano scelti dei santi di protezione.
Gli Olandesi affidarono la loro speranza a San Nicola (“Sanctus Nicolaus”)
Con il tempo per abbreviare questo nome, iniziarono a chiamarlo “SinterKlass” e da lì il passo per Santa Claus in inglese è breve.

Questo è solo un assaggio di cosa ho scoperto sul Natale, a breve altre interessanti notizie!!!

mercoledì 27 novembre 2013

CHIESE A PAGAMENTO

Si sa che il patrimonio artistico all'interno delle chiese italiane è smisurato e di incommensurabile valore; per salvaguardare questo tesoro ormai in decadenza, la Cei ha deciso ormai da tempo di far pagare una sorta di biglietto d'entrata per le chiese con patrimonio artistico più rilevante (e non solo in Italia).
Al di là del dibattito sorto dalla decisione -molti infatti pensano che questo penalizzi i fedeli che vogliono entrare in chiesa per pregare- ciò servirà a mantenere in vita i restauri e la conservazione delle opere artistiche.

Ma quali sono le chiese italiane a pagamento?
Ravenna, Verona, Pisa, Siena e Orvieto hanno tra le 3 e 5 chiese a pagamento con una media di prezzo di circa 3 euro, Firenze arriva a una decina di luoghi di culto a pagamento (3 euro in media l'entrata per le chiese “minori” e 6 euro per l'entrata ai luoghi di culto correlati al Duomo) e Venezia?


Venezia si attesta al primissimo posto di questa insolita classifica con più di 16 chiese a entrata con biglietto!!!
La cifra per entrare nei luoghi di culto veneziani, per fortuna risulta irrisoria (3 euro per gli adulti, 1.50 euro per gli studenti fino ai 29 anni, varie gratuità tra cui quelle per i residenti nel comune di Venezia), certo è che se un turista vuole ad esempio visitare 10 chiese nell'arco del suo soggiorno, spenderà 30 euro!!!
L'associazione Chorus di Venezia ha creato per questo, un pass ad hoc da sfruttare in alcune chiese facenti parte del loro circolo.
Ad oggi le chiese inserite nel progetto sono 15 e il pass ha un costo di 10 euro a prezzo intero e 7 euro per gli studenti fino a 29 anni; ha validità un anno e consente l'accesso di una sola volta in queste 15 chiese.
Ci sono inoltre altre due interessanti soluzioni di pass: pass family a 20 euro (per 2 adulti con figli fino a 18 anni) e pass school a 3 euro (per gruppi scolastici e universitari fino ai 29 anni).
E' possibile comprare il pass direttamente nelle chiese oppure è acquistabile on line nel sito dell'associazione: www.chorusvenezia.org

Grazie a questi soldi, l'associazione realizza opere di restauro e impiantistica nelle chiese associate (ad esempio illuminazione dei quadri e impianti di sicurezza).


INTERESSATI A VISITARE QUALCHE CHIESA VENEZIANA? VI DO' IL LINK DOVE TROVATE UN SACCO DI INFORMAZIONI INTERESSANTI SULLE CHIESE DI QUESTA CITTA': VENEZIA

martedì 26 novembre 2013

SAN POLO E SANTA CROCE: UNIONE TRA ORIGINI E MODERNITA'

In questi due sestieri si entra nelle origini di Venezia: i primi abitanti e fondatori di Venezia infatti, si insediarono nella zona denominata “Rivus Altus” (Rialto, San Polo) con il significato di canale molto profondo, riferito all'attuale Canal Grande dove si affacciano appunto queste isole.
Dall'XI sec. la zona acquistò ancora più importanza grazie alla diffusione dei mercati, questi si svilupparono sempre più fino ad ospitare scambi internazionali.
Ancora oggi l'area realtina ospita il mercato del pesce e della frutta-verdura, la zona mantiene ancora la sua vitalità e vocazione al commercio seppur in dimensioni ridotte rispetto all'apogeo della Serenissima.
La toponomastica della zona aiuta sicuramente a far capire la vastità dei commerci che si tenevano in quest' area.

Per quanto riguarda Santa Croce, il nome deriva da una chiesa abbattuta da Napoleone nella seconda decade dell'800.
Questo sestiere risulta essere il più piccolo di Venezia e il più rimaneggiato con l'avvento dei collegamenti viari con Mestre che portarono alla costruzione di Piazzale Roma (dove c'è il terminal automobilistico) e la stazione ferroviaria.

E' consuetudine fare tour che abbinino questi due sestieri per ragioni pratiche: essendo infatti attigui territorialmente sono facilmente visitabili in un unica soluzione.

A mio parere però, risulta interessante fare l'abbinamento anche per il significato che queste due zone portano con sé: San Polo come spiegato poc'anzi è la zona dove nasce Venezia, a Santa Croce invece, si può affermare che Venezia ri-nasce grazie appunto a Piazzale Roma e all'avvento del traffico automobilistico; è quindi una fusione tra antico e nuovo, tradizione e modernità, venezianità e mondo esterno.

lunedì 18 novembre 2013

IL FAVOLOSO MONDO DI AMELIE

Il fantastico mondo di Amélie credo sia uno dei film cardini per i sognatori... 

Diretto da Jean-Pierre Jeunet e uscito nel 2001, questa pellicola racconta la storia di una bizzarra ragazza parigina, Amélie appunto, che vive in un mondo mentale tutto suo...

Per capire bene la sensibilità di questa ragazza, c'è un narratore che tiene le fila di tutto il film e all'inizio ci spiega l'infanzia di Amélie: suo padre è un ex medico militare che lavora per un centro medico termale, la madre è un'insegnate nevrastenica.
Nessuno dei due dà molto affetto alla bimba; l'unico contatto fisico che Amélie riceve dal padre, è la visita medica mensile a cui la sottopone: lei si emoziona così tanto che le viene il batticuore, il padre quindi pensa che sua figlia sia affetta da una malattia cardiaca e non la manda a scuola.
Amèlie quindi non ha nessun contatto con altri bambini e viene istruita a casa da una madre molto severa, fino a quando questa muore in un assurdo incidente e lei si ritrova a convivere tutta la sua infanzia e adolescenza con un rigido padre anaffettivo e rinchiuso nel lutto.
Sottoposta a questo tipo di vita, fin da piccola Amélie si rifugia in un mondo fantastico e aspetta l'età maggiorenne per andarsene di casa, trovare lavoro come cameriera in un ristorante a Montmartre e continuare la sua vita tra piccole gioie quotidiane.
La sua solitudine però non cambia fino a quando un giorno trova per caso nascosta dietro una mattonella di casa sua, una piccola scatolina appartenuta ad un bambino... 
Dentro la scatolina ci sono vari oggetti legati a ricordi infantili (una vecchia foto, dei giochini), così decide di fare di tutto per rintracciare il proprietario e restituirgli il suo scrigno di ricordi.
Rimane così colpita dalla reazione del proprietario della scatolina, il quale gli racconta anche il suo triste passato, che decide di dedicare il suo tempo a sistemare i problemi delle vite altrui.
Nel frattempo incontra anche lo sguardo di un giovane ragazzo, sognatore come lei, che per hobby colleziona le fototessere venute male che le persone gettano via alla metro...
Cosa può nascere da questo incontro sta a voi scoprirlo.

Di questo film mi ha colpito molto, prima di tutto, il montaggio delle scene e la fotografia in generale, io non ne so nulla di vicende tecniche del cinema, ma anche un' inesperta come me, rimane affascinata dall'effetto della pellicola che ti trasporta direttamente nel mondo fantastico di Amèlie; anche la colonna sonora è molto bella, ed è diventata davvero famosa.

Se non credete alle mie parole, fate un piccolo giro sul web, scoprirete che questo film ha scalato una serie di classifiche molto importanti, ad esempio la rivista cinematografica Empire ha messo Il favoloso mondo di Amélie al secondo posto nella classifica "The 100 Best Films Of World Cinema", ovvero una classifica dei migliori film in lingua non inglese.

Ed eccoci al punto più importante per noi amanti dei viaggi, l'ambientazione del film. 
Essendo girato a Parigi ci sono molte scene che ritraggono scorci molti belli della ville lumière, tanto che gli appassionati del film hanno creato un vero e proprio tour nella città per rivivere le scene della pellicola. 
Appena avrò tempo mi informo meglio su questi tour e faccio un post ad hoc per chi fosse incuriosito come me da questo bizzarro viaggio.

Di seguito vorrei proporvi anche qualche frase del film per farvi entrare nel cuore dei dialoghi:
. "se il dito indica il cielo, l'imbecille guarda il dito"
. "fallire la propria vita è un diritto inalienabile"
. "il destino dell'uomo si compie con il fallimento e a forza di fallimenti l'uomo si abitua a non andare oltre la brutta copia"

Per finire ecco QUI il trailer del film, e QUI una scena che mi ha fatto emozionare molto, buona visione.








domenica 17 novembre 2013

L'ELEGANZA DEL RICCIO

Oggi vorrei parlarvi di un libro che ho letto qualche tempo fa, "L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery, del 2007.

Leggendo il titolo si potrebbe pensare ad un libro glamour, che parla di moda, invece è l'esatto opposto. 
Il riccio del titolo è proprio l'animaletto spinoso e coccoloso che tutti noi conosciamo, e che nella cultura giapponese è simbolo appunto di eleganza. 
Il libro però è ambientato a Parigi... Cultura giapponese a Parigi? Si, avete letto bene! 
Le due protagoniste sono una portinaia "vedova,grassa,brutta,grassottella", che lavora per un palazzo dell'alta borghesia parigina, e la figlia dodicenne di una delle famiglie che abitano il palazzo. Entrambe sono appassionate di letteratura, filosofia giapponese e tutto ciò che è cultura; entrambe però nascondono la loro intelligenza poiché preferiscono vivere nell'ombra. 
Il libro parla del loro incontro, ed è imbevuto di pensieri molto profondi.
Purtroppo (visto il mio interesse per i viaggi) quasi tutte le vicende si sviluppano negli interni del condominio, quindi dà poche immagini della città, però oltre ad essere un libro molto interessante, rispecchia la società della Parigi bene (forse un pò troppo stereotipata).


Vi scrivo alcune frasi che mi hanno colpito del libro:
. "Cos'è un'aristocratica? Un'aristocratica è una donna che, sebbene circondata dalle volgarità, non ne viene sfiorata"
. "Tolti l'amore, l'amicizia e la bellezza dell'arte, non c'è molto altro di cui la vita umana si possa nutrire"
. "Per chi ignora l'appetito, il primo morso della fame è al contempo una sofferenza e un'illuminazione"


Vi dò anche il link per vedere l' Intervista alla scrittrice riguardo al suo libro.
Fatemi sapere voi cosa ne pensate ;)




sabato 16 febbraio 2013

OMAN

Si concluderà domani a Milano la Borsa Internazionale del turismo 2013, tra le nuove destinazioni turistiche si è presentata l'Oman.

Immagino che la maggior parte di voi non sappia nemmeno dove si trovi questo affascinante Paese, e sono sincera nemmeno io ne sapevo molto fino a che non ho fatto il corso informativo dell'ente del turismo omanita.


L'Oman è il Paese da dove viene Sinbad il marinaio, dove viene prodotto l'incenso e inoltre dove sono coltivate centinaia di specie di datteri (non di certo quelle cose viscide che mangiamo noi a Natale).


Questo misterioso Paese della penisola arabica ha molto da offrire e scoprire: migliaia di km di spiagge incontaminate, clima mite tutto l'anno, un deserto tra i più inesplorati al mondo (Rub Al-Khali), cittadine costellate da fortini dall'atmosfera di mille e una notte sono solo alcuni degli aspetti del Paese.


Il sultano omanita è un uomo molto aperto e attento alle esigenze del suo popolo, ha deciso così di aprire il suo regno all'Occidente per aumentare il turismo e tra le altre iniziative ha creato un volo diretto da Milano.

L'Oman è uno dei Paesi più sicuri del mondo islamico poichè c'è una grande tolleranza per gli altri credi, pur mantenendo la propria identità; ad esempio la Grande Moschea della capitale Muscat è visitabile dai non musulmani e vi possono accedere anche le donne!

Per quanto riguarda proprio la capitale, vi indico una piccola curiosità: è una tra le più piccole capitali al mondo, solo 3 km quadrati di città!

Per gli amanti dello shopping non posso non nominare gli innumerevoli suk (mercati artigianali) che sono presenti in ogni città.
Tra le altre attrazioni imperdibili ci sono i wadi (gran canyon con pozze naturali d'acqua dove è possibile fare il bagno nel bel mezzo del deserto) e la spiaggia di Rasal Jiz dove è possibile vedere le rare tartarughe marine che depongono le uova.

Potrei scrivervi pagine intere su questo affascinante Paese, ma sono sicura comunque che entro breve ne sentirete sempre più spesso parlare, e perché no magari vi ho incuriosito e andate a visitarlo!