domenica 4 maggio 2014

VILLA EMO


Ormai terminare le visite dei musei/ville del circuito “isola dei musei” della provincia di Treviso è quasi diventata una mia missione; questa iniziativa la ritengo davvero interessante perché sono musei che spesso rimangono sconosciuti e sono fuori quindi dai soliti percorsi turistici.
Domenica scorsa è toccato il turno di Villa Emo.
Ormai sono al terzo museo di questo circuito, che ricordo essere una iniziativa dove paghi intero uno dei siti e quando visiti gli altri 4 sono a prezzo scontato. 
Posso affermare nella mia classifica personale di gradimento che Villa Emo e il Museo di Canova se la giocano bene per il primo posto, mentre la Casa di Giorgione sta agli ultimi posti.


Veniamo a Villa Emo, c'è da dire che è una delle ville meglio riuscite del Palladio; è stata costruita tra 1557 e 1560 per volere di Leonardo Emo, aristocratico veneziano che ricopre vari ruoli importanti nella Serenissima.
Come altri suoi compaesani, Emo vuole costruirsi una villa agricola nella terraferma per più ragioni; la prima è perché è diventato di moda tra i veneziani dell'epoca: avere la villa corrisponde all'avere una seconda casa per le vacanze al mare o in montagna ai giorni d'oggi, qui ci si rifugia dal caldo veneziano estivo e si possono fare grandi feste.
La seconda ragione è di tipo economico, l'agricoltura è un ottimo investimento e soprattutto è un investimento sicuro; ecco il perché spesso queste ville sono molto funzionali in questo senso.


Villa Emo è così apprezzata perché è stata costruita con materiali poveri (laterizio e intonaco), ed è solo merito di Palladio (e Zelotti poi che la affrescherà) se è così bella.
L'architetto infatti fa finti bugnati e finti marmi per impreziosirla, inoltre usa le sue ormai famose regole di armonia classica in tutta la struttura, rendendola un capolavoro tutt'oggi ammirato nel mondo.
Al di là della bellezza architettonica, la villa è più conosciuta per la sua particolare forma; Palladio pensa di costruire le barchesse laterali (costruzioni riservate di solito per l'uso agricolo) allineate alla casa patronale, in modo tale che ci si può spostare all'interno della tenuta passando sotto i portici e quindi evitando pioggia e sole.
Pare una cosa da poco, ma è il primo esempio esistente di tale soluzione, novità assoluta che fece gran scalpore, ammirazione e invidia all'epoca.

Gli interni del piano nobile sono stati affrescati da Battista Zelotti, collaboratore del Veronese, affrescatore di altre ville veneziane e in generale pittore veneziano.
Nel 1565 lo Zelotti qui crea uno straordinario ciclo di affreschi con episodi tratti dalla mitologia ed allegorie, con il senso di valori quasi cristiani, quali la virtù dell'unione coniugale e il controllo delle passioni.

La villa è circondata da un grandioso parco, in sé molto semplice ma davvero piacevole da percorrere; in generale la villa è situata in mezzo alla campagna e la vista di tanto verde vi assicuro che vi farà fare un respiro e vi rimetterà di buon umore.

Piccola nota tecnica, il parco è visitabile senza pagare alcun biglietto; quindi se non vi interessa entrare nella villa potete comunque farci un giretto e vederla da fuori se siete in quelle zone.


All'interno invece troverete anche una sala dove è proiettato un video-documentario sulla villa, nel video vengono spiegati la storia e in modo dettagliato ogni singolo affresco e particolare della struttura.

martedì 22 aprile 2014

LA PATRIA DI CANOVA

Pasquetta, pioggia-nuvoloso-pioggia, che si fa? Credo che questa domanda abbia afflitto tutti noi, e molti hanno semplicemente optato per rimanere a casa.
Io ho risolto grazie all'idea di un'amica: perché non andare a visitare il museo di Canova a Possagno? Come potevo rifiutarmi!!!



Possagno in realtà è un paesino con una strada principale e 2200 anime in provincia di Treviso; la sua fondazione pare sia molto antica, ma sempre di importanza marginale, fino a che in una casa possagnese non nacque Antonio Canova (1 sett. 1757-Venezia 13 ott. 1822), che come tutti sappiamo è il massimo esponente del neoclassicismo.
Pittore ma soprattutto scultore, come lui amava definirsi; la sua fama aumentò quando si trasferì a Roma, lavorò per Papi, sovrani e imperatori di tutto il mondo.
Il suo stile ricerca una perfezione ideale, segue i canoni del classicismo greco più puro e ancora oggi rimaniamo abbagliati dalla bellezza delle sue opere.



MUSEO-CASA DI CANOVA
Ma veniamo al museo di Possagno, in realtà si dovrebbe parlare di musei poiché ci sn due aree ben distinte: una è la casa di Canova e l'altra è la gispoteca (che ho scoperto essere una mostra di gessi :o ), queste sono divise da un grazioso cortile con piante ricercate.
Non sto qui a descrivervi cosa c'è da vedere perché il sito del museo è dettagliato e ben fatto (www.museocanova.it), preferisco parlarvi delle mie impressioni.


Innanzitutto c'è da dire che questo museo è ricco di iniziative, controllate il programma che offre nel sito perché ne vale la pena; un'iniziativa interessante che ripropongono spesso e di cui ho usufruito è la guida turistica a un euro.
Bisogna telefonare per prenotarsi la visita, ma non temete, noi abbiamo chiamato il mattino per il pomeriggio e ci hanno aggiunte a un tour.
La guida è molto competente e la visita è durata circa due ore, ci ha mostrato dettagli che da sole non avremmo di certo colto; un euro due ore di visita... Ve la consiglio caldamente.


Il museo non è grandissimo, ma è uno scrigno di tesori. Purtoppo non ci sono molte opere in marmo, bensì appunto la raccolta dei gessi che Canova fece prima di fare l'opera; in poche parole è come vedere la statua ultima ma in gesso e non in marmo.
E' molto interessante anche perché si scopre la lavorazione e la meticolosità che questo artista metteva nelle sue opere.
Altra cosa interessante è che un'ala è stata progettata interamente dal grandissimo architetto Carlo Scarpa, il quale ha curato anche la disposizione delle statue; ovviamente con un risultato eccellente.

Altro punto su cui vorrei soffermarmi è che il museo fa parte della promozione di cui vi avevo parlato in occasione della visita al museo-casa di Giorgione (qui il link : post casa di Giorgione).
In pratica se si entra a prezzo intero in un museo, si ha lo sconto per entrare negli altri facenti parte del progetto.

TEMPIO CANOVIANO
Vicino al museo canoviano c'è il tempio canoviano, ossia la chiesa del paese progettata da Canova per i suoi concittadini; egli infatti non dimenticò mai il suo Paese natale e ci tornò spesso.
L'edificio è dirimpetto al museo, si trova alla fine di una salita, in posizione sopraelevata rispetto al paese (per i più pigri c'è un parcheggio di fronte, a piedi ci vogliono 5 minuti).
La posizione è di grande effetto scenico e da lì si può dominare tutta la zona circostante, volendo si può anche salire sulla cupola pagando 1 euro e mezzo.


La chiesa è pensata come un tempio greco, infatti il colonnato che gli sta di fronte è stato fatto per ricalcare il Partenone di Atene.
Canova non riuscì a vedere il suo progetto terminato, questo fu leggermente ritoccato per far posto alla tomba del celebre possagnese e del suo fratellastro Giovanni Battista Sartori, il quale in vita fu un importante Vescovo.
All'interno la cosa più bella a mio parere è la cupola a cassettoni, enorme e luminosa; ci sono poi appunto la tomba del Canova e poche altre opere interessanti.
La visita della chiesa è gratuita, state però attenti all'orario di apertura e celebrazione delle messe.





martedì 14 gennaio 2014

IDEA PER RISPARMIARE SUL VOLO AEREO

Mi è giunta voce proprio l'altro giorno di una pratica interessante per risparmiare sul prezzo del volo aereo; è una pratica usata maggiormente da stranieri residenti in Italia e dopo capirete il perché.
A soldoni si tratta dell'affitto dei kg della propria valigia quando si effettua un viaggio aereo per lo più intercontinentale... Ma andiamo per gradi.

Vi pongo l' esempio di un viaggio intercontinentale perché in realtà è dove si guadagna di più perché è anche dove le compagnie aeree mettono a disposizione più kg da portarsi appresso.

Se ad esempio si va in America, si ha generalmente a disposizione una valigia di 23kg, se si fa un po' di economia di vestiti (non capisco perché la gente è fissata a portarsi dietro così tanta roba da vestire, esiste l'acqua e il sapone anche all'estero) o si decide di pagare una valigia in più da mettere in stiva (il guadagno c'è comunque) vi rimangono a disposizione un sacco di kg liberi in valigia, e qui è scattata l'idea.

Perché non affittare i "kg liberi" nelle valigie a chi vuole dare qualcosa a propri conoscenti o parenti che risiedono nel Paese in cui noi andiamo o viceversa farsi dare qualcosa da amici e parenti che sono all'estero e portarli in Italia? O ancora si può decidere di fare una piccola spesa per persone terze e portargliela in Italia su richiesta!!! 

Si tratta proprio di fare un servizio di spedizione usando le proprie valigie, voi diventate quindi un corriere espresso e sicuro.
Pare che ogni kg affittato in valigia può costare fino a 10 euro, fate voi i conti del guadagno!!!

Io trovo la cosa estremamente intelligente e conveniente, c'è da dire però che spesso la pratica è usata tra conoscenti e amici di conoscenti perché affidare beni a persone terze ed essere sicuri che arrivino a destinazione è un po' un atto di fede.

Io lo spunto per risparmiare sui viaggi ve l'ho dato, magari se c'è qualche volontario all'ascolto sarebbe gradito un sito internet per mettersi d'accordo anche con persone terze nella propria zona, a voi la scelta se usare questa idea...

mercoledì 8 gennaio 2014

SANTIAGO DE COMPOSTELA. INTRODUZIONE AL MIO VIAGGIO

Avete mai pensato a un viaggio che possa aiutarvi a scoprire meglio voi stessi, lontani dal caos e ritmi quotidiani?
Il Cammino di Santiago, è sicuramente la soluzione che fa al vostro caso.

Fin dal Medioevo, questo percorso è stato intrapreso da migliaia di persone per motivi religiosi,ultimamente però sta spopolando soprattutto tra i giovani, come viaggio-esperienza alternativo e a contatto con la natura.
Duecentomila l'anno sono ormai le persone che percorrono queste vie che partono dalla Francia in bici a cavallo o a piedi e si inoltrano per 800 km nel nord della Spagna, di solito facendo 30 tappe,fino ad arrivare a Santiago, alla cattedrale dove è custodita la tomba di San Giacomo apostolo.
Spesso per motivi di tempo, la gente percorre solo parte del cammino, di solito l'ultimo tratto.

Decisamente questo tipo di percorso non è per tutti: svegliarsi presto al mattino, zaino in spalla e camminare per tutto il giorno fino allo sfinimento; dormire in ostelli comuni e magari trovare la
doccia con l'acqua fredda non sono di certo cose piacevoli, tanto più se uno è in vacanza; ma vi assicuro per esperienza personale, che una volta arrivati a quell'ostello a fine giornata, il vostro spirito vi ringrazierà.

Potrei raccontarvi dell'alba che potrete veder sorgere ogni giorno tra i monti, potrei raccontarvi della solidarietà e rapporto umano che si instaurano tra i pellegrini, potrei raccontarvi di quante volte penserete di non farcela ad arrivare a fine giornata e invece scoprirete che avete ancora delle risorse nascoste per continuare il cammino (questo secondo me è il fulcro dell' esperienza); ma tanto sono situazioni che uno per quanto descrive non vengono mai colte abbastanza bene, viverle è l'unico modo per capirle appieno.

E allora come fare a partire? L'importanza che sta avendo sempre più questo tipo di viaggio, si rispecchia anche dal fatto che le testimonianze in internet (blog, consigli ecc) e a livello cartaceo (guide, articoli di giornale ecc.) si stanno moltiplicando; per avere tutte le informazioni del caso basta fare una breve ricerca... Inoltre avete me, sono qui apposta per raccontarvi la mia esperienza!!!

State in linea perché nei prossimi post vi racconto di questo fantastico viaggio...

domenica 5 gennaio 2014

CASTELFRANCO VENETO

Sono andata a Castelfranco Veneto per un colloquio e grazie a questo ho potuto scoprire la graziosa città di Castelfranco Veneto che non avevo mai visto.
Spesso quando si pensa a che fare le domeniche, non viene mai in mente che vicino casa ci sono gioiellini come questa città, che offrono passeggiate rilassanti in posti nuovi; se non sapete che fare ve la consiglio vivamente, è un piccolo borgo murato (644 km quadrati) a misura d'uomo, potete visitarla tranquillamente in un pomeriggio (ovviamente se vi è comodo raggiungerla).

C'è da dire che se siete alla ricerca di opere d'arte e visite turistiche (se ad esempio venite da lontano) non vi consiglio di andarci, però per quelli che sono residenti nei paesi limitrofi è sicuramente un'occasione per una passeggiata fuori porta.

CENNI STORICI

In epoca romana la città era verosimilmente un luogo di incontro mercantile grazie alla sua posizione favorevole all'incrocio tra le vie Aurelia, Postumia e Cornelia e al passaggio del fiume Muson. In queste terre verdi e ricche d'acqua c'erano inoltre grandi pascoli di bestiame che poi appunto erano rivenduti nei mercati.

Gli interessi economici ben presto si unirono a quelli politici e già nel 1195 i trevigiani dovettero costruire un castello per difendere l'area da minacce esterne (per lo più vicentini e padovani che volevano impossessarsi del territorio).


La cinta muraria è di 930 metri quadrati ed è fiancheggiata da un fossato, furono fatti quattro torrioni e quattro porte con ponte levatoio (rimpiazzate da ponti in muratura tra XIV e XVI secolo).
Si prelevò una piccola comunità di persone da Treviso e la si fece abitare nella zona per creare un controllo maggiore. La gente normale abitava in case di legno al di fuori delle mura e in caso di assedio queste venivano incendiate, l'area all'interno della cinta muraria era riservata a clero, militari e mercato.

Con la fine delle guerre e soprattutto l'avvento della Serenissima, questo piccolo avamposto trevigiano divenne una cittadina a tutti gli effetti, tutte le case furono fatte in muratura, venne edificato un duomo e nell'area si stabilirono grandi proprietari terrieri veneziani che costruirono molte ville.

PERSONAGGI CELEBRI DI CASTELFRANCO

Come si può capire dai ceni storici, Castelfranco Veneto fu una città abitata da aritocratici in villeggiatura e qui nacquero anche molti personaggi importanti.
Tra questi primo su tutti c'è Giorgione (1477 o 1478- Venezia 1510), nella sua breve vita questo artista lasciò grandi importanti opere pittoriche conosciute in tutto il mondo e che influirono su altri artisti (Giovanni Bellini, Tiziano Vecellio ad es.).
La città di Castelfranco Veneto per celebrare questo loro concittadino ha creato per lui anche un museo, di cui vi parlerò più tardi.
Altri personaggi famosi castellani sono il pittore Pietro Damini (1592-1631), il compositore Agostino Steffani (1654-1728), l'architetto Francesco Maria Preti (1701-1774) che tra le sue opere vanta il Duomo, l'Ospedale vecchio il Teatro accademico della città oltre a villa Pisani di Strà.



VISITA DELLA CITTA'

Come accennato prima, il centro storico è davvero piccolo e trovate tutto a pochi metri di distanza, belli i negozietti sotto i portici all'interno delle mura.

DUOMO

Progettato nel '700 da Francesco Maria Preti (costruttore anche della famosa villa Pisani di Strà) venne dedicato a San Liberale, patrono di Treviso.
La facciata fu terminata solo nel 1893 seguendo altri progetti e si nota fin da subito l'aspetto puramente neoclassico; quattro colonne doriche sostengono un timpano triangolare, nel coronamento tre statue.
Non ci sono fronzoli e l'unica nota particolare è il gioco cromatico arancione-bianco.
Anche l'interno risulta abbastanza sobrio, a croce latina e con un'unica navata.
Il quadro più importante è rappresentato dalla pala d'altare fatta da Giorgione su commissione di Tuzio Costanzo nel 1505 ca. “Madonna in trono con bambino, Santi Giorgio (o Liberale o Nicasio) e Francesco”
E' l'unica pala su commmissione nella vita del pittore ed è collocata appunto nella cappella Costanzo; venne fatta fare per la morte del figlio di Tuzio, Matteo, la cui lapide giace ai piedi dell'altare stesso.
Io non sono riuscita a vederla perché quando sono entrata nel Duomo stavano celebrando una messa e il quadro in queste occasioni non è visibile (come il resto d'altronde); motivo in più per tornare nella città!!!

Nella sacrestia sono conservati invece frammenti di affreschi di Paolo Veronese e Battista Zelotti, strappati a inizio '800 da Villa Soranza, prima che questa venisse demolita; inoltre ci sono altri dipinti come ad esempio “Presentazione di Maria al Tempio” di Palma il Giovane.

Come pala dell'altare principale del duomo c'è “Discesa al limbo” del castellano Gianbattista Ponchino, ai lati “Morte di San Severo” di Domenico Pellegrini e “Martirio di S.Sebastiano” di Palma il Giovane.

Il campanile è una delle quattro torri della cinta muraria, poco distante sul lato destro.

MUSEO-CASA DI GIORGIONE

ORARIO: ESTIVO (maggio-sett) mart-sab 10-13/15-18
dom 10-13/15-19
INVERNALE (ott-apr) mart-sab 9.30-12.30/15-18
dom 10-13/14-18
ENTRATA INTERA: 5 euro

Si trova affianco al duomo, è stato inaugurato il 9 maggio 2009 per l'anniversario del quindi centenario dalla morte di Giorgione.
Il museo sono sincera non è un granché, e forse 5 euro di ingresso sono troppi.
Si sviluppa in tre piani, al primo troverete un video molto carino sul quadro del Giorgione presente nel duomo, in cui viene spiegata in dettaglio l'opera; in un'altra sala trovate uno spazio dedicato a Giovan Battista Abioso, importante astrologo e astronomo ammirato dal pittore.


Al secondo piano c'è una graziosa stanza affrescata da Giorgione e il suo famoso fregio delle arti liberali e pittoriche (non troppo conservato).


Infine il terzo piano è dedicato a mostre temporanee; la cosa più interessante del museo forse sono le attività culturali che propone alle scuole e le mostre appunto di pittori contemporanei.
Quando sono andata io c'era la mostra "sussurri" di Lorenzo Viola, un castellano che ha fatto dei quadri astratti con immagini di fiori come metafore per trasmettere dell'altro; non male...



TORRE CIVICA

ORARIO: ESTIVO (maggio-settembre) sabato:10-13/15.30-18.30 domenica 10-13/15-19
INVERNALE (ottobre-aprile )sabato: 9.30-12.30/15-18 domenica 10-13/14-18
ENTRATA INTERA: 3 euro


Detta Torre Davanti o Torre Franca, fu rialzata e irrobustita rispetto le altre arrivando agli attuali 43 metri nel 1339. Porta con sé le testimonianze delle varie epoche come ad esempio lo stemma dei carraresi sopra la porta e l'orologio con il leone di San Marco.
Da sopra si gode di una bella vista del territorio, io non ho potuto vederla poiché è aperta solo nei fine settimana.

PROGETTO ISOLA DEI MUSEI

La marca trevigiana ha creato un comprensorio di musei “collegati tra loro” per promuovere al meglio il territorio e lo trovo un progetto molto intelligente.
Ad esempio con l'ingresso intero al museo di Giorgione mi hanno dato uno sconto valido un anno per altri quattro musei (Villa Emo, Villa Maser, Museo del Canova, Museo civico di Asolo).


C'è da aggiungere infatti che nei pressi di Castelfranco ci sono molte ville interessanti da visitare con dei parchi meravigliosi (vedi villa Emo) e magari in primavera si può abbinare una passeggiata in città con una villa.

sabato 4 gennaio 2014

BASILICA DEI FRARI, VENEZIA

ORARI:
giorni feriali 9-18 giorni festivi 13-18
Controlla sempre il sito per vedere se ci sono manifestazioni o funzioni religiose particolari e quindi la Chiesa rimane chiusa alle visite: calendario eventi dei Frari

PREZZO: 3 euro (fa parte dell'abbonamento visite Chorus, vedi QUI)

CENNI STORICI

Santa Maria Gloriosa dei Frari, abbreviata in Frari, è una basilica situata a San polo, proprio dietro la Chiesa di San Rocco a dieci minuti da Piazzale Roma.

Frari è l'abbreviazione veneziana di “Frati”, riferito ai frati francescani che fondarono questa Basilica.
La presenza francescana in laguna è forte fin dalla creazione dell'ordine, si dice infatti che San Francesco passò per Venezia dove fondò San Francesco del Deserto nell'isoletta anonima.

Nel 1236 i frati francescani ottennero un'ampia zona paludosa dal doge Tiepolo che provvederono a bonificare e nel 1250 fecero una prima Chiesa dedicata a Santa Maria, “Gloriosa” fu aggiunto dopo per distinguerla da altre Chiese presenti a Venezia.
Della Chiesa originaria non si sa molto, viene completamente rifatta un secolo dopo, forse perché troppo piccola per contenere tutti i fedeli.

I lavori della nuova Chiesa terminarono nel 1428 (campanile e cappelle comprese), l'architetto rimane anonimo e forse si trattava di un frate che ideò una pianta a croce latina e uno stile puramente gotico.

Nel 1810 l'impianto monastico fu chiuso da Napoleone e trasformato in caserma, le opere d'arte furono disperse, si salvarono giusto le due pale Pesaro di Tiziano perché troppo grandi per essere trasportate.
La Chiesa tornò comunque quasi subito alla sua funzione originaria, il convento invece nel 1814 con l'arrivo degli austriaci divenne Archivio di Stato.

FACCIATA PRINCIPALE

La facciata è ampia ma risulta molto spoglia, è in cotto con quattro lesene che tripartiscono gli spazi, la parte centrale è più alta delle laterali rendendo la struttura slanciata.
Il portale è in pietra d'Istria ed è decorato dalla statua di Alessandro Vittoria (Cristo risorto al centro) e statue di Bartolomeo Bon (Madonna e San Francesco ai lati), sopra il portale una lunetta affrescata nel '700 che ora risulta molto rovinata.
Sopra il portale un grande occhio centrale, ai lati due più piccoli, sono le uniche movimentazioni della facciata.
Nel coronamento invece, troviamo tre alte e acuminate edicole in perfetto stile barocco.

FACCIATA LATERALE

La parete laterale è scandita da finestroni allungati, lesene e un bel portale in marmo rosso di Verona con lunetta dipinta.
Questa facciata risulta più articolata della principale.

CAMPANILE

Nota a parte merita il campanile, il più alto di Venezia dopo quello di San Marco e fu costruito a fine '300.



INTERNO

L'interno è davvero maestoso, alle pareti si trovano enormi e spettacolari monumenti funebri, quello sicuramente da guardare con più attenzione però è il monumento funebre ad Antonio Canova.
Lo riconoscete subito perché è a forma piramidale, fu fatto dai suoi allievi nel 1820 ca. e imita alla perfezione quello che il maestro fece per l'imperatrice Maria Cristina d'Austria.

Altro monumento funebre importante è quello dedicato all'artista Tiziano, che tanto fece per la città di Venezia.

Tra i quadri invece, da notare nell'altare della Concezione la Pala Pesaro, realizzata da Tiziano verso il 1520 su commissione appunto della famiglia Pesaro.
Il dipinto si sviluppa diagonalmente, il vescovo Pesaro inginocchiato sta ringraziando la Madonna per la recente vittoria sui Turchi, in mezzo tra Vescovo e Madonna c'è San Pietro che fa da tramite tra uomo e divinità.
Misterioso è invece il fanciulletto a destra dell'opera che guarda fuori dal quadro e segue con lo sguardo gli spettatori, non è mai stato identificato.

Gioiello della Basilica e del rinascimento veneziano è l'Assunzione di Tiziano, pala dell'altare principale. E' un dipinto enorme (6m per 3m) su tavola, inizialmente non fu ben accolto per le figure troppo realistiche; la Madonna infatti sembra una donna qualunque.

Un colpo d'occhio è il coro che sbarra il passaggio della navata centrale, è completamente in legno intagliato con scene di santi e di Venezia, realizzato nel 1470 da Marco e Francesco Cozzi. La facciata del coro che si vede già dall'entrata della Basilica, è stata fatta da Bartolomeo Bon e Pietro Lombardo ed è decorata con statue in marmo; il crocefisso sul coronamento invece è attribuito ad Andrea Verrocchio.

Da notare nella cappella dell'altare, il crocefisso duecentesco di Donatello di colore verdastro; si scoprì quest'opera solo negli anni 80 del '900 quando si tolse la pittura di un fiorentino anonimo dell'800 che lo ricopriva.
Dopo la pulitura dell'opera ottocentesca rimase solo il colore verdastro dell'opera di Donatello, colore che era usato nel '200 come base per dipingere il corpo umano.

Entrando nella sacrestia  infine, si può intravedere un bellissimo cortile interno.

Ho trovato una piantina fatta molto bene in internet sul sito planetwarw con la disposizione delle opere e quindi ve la propongo anche per il mio blog.



E' in inglese ma abbastanza intuibile, per chi avesse difficoltà faccio comunque la traduzione di ciò che c'è scritto.


1. Portale principale
2. Tomba di Alvise Pasqualigo (1528)
3. Tomba di Pietro Bernardo (1538)
4. Tomba di Girolamo Garzoni (1688)
5. Altare del crocefisso ('600, Longhena e Giusto Le Court)
6. Fonte battesimale con statuette di Girolamo Campagna (1593)
7. Tomba di Canova (1822)
8. Monumento a Tiziano (1576)
9. Tomba del doge Giovanni Pesaro (1659, Longhena):  belli i giganti che sorreggono la tomba e i sue scheletrini.
10. Altare della Purificazione
11. Altare della Concezione con la pala Madonna di Cà Pesaro (Tiziano 1526)
12. Tomba del Vescovo Jacopo Pesaro (1547)
13. Altare di San Giuseppe da Copertino
14. Altare di Santa Caterina
15. Coro
16. Monumento a Genero Orsini
17. Tomba del generale Marcello (1484)
18. Tomba di Beato Pacifico Buon (1457)
19. Tomba del Doge Francesca Foscari (1457)
20. Tomba del doge Niccolò Tron (1473)
21. Altare principale con la pala "Assunzione della Madonna" di Tiziano (1516-18)
22. "Madonna in trono con santi" (Giovanni Bellini 1488)
23. Convento
24. Fontana della Trinità (1713-14 G.Trognon)
25 Refettorio

A Campanile

CAPPELLE:
B Emiliani
C Battistero/ Cappella Corner: statua in marmo di Giovanni Battista (1544), pala di Bartolomeo Vivarini (1474), statua lignea di S. Giovanni Battista (J.Sansovino, 1530), il quadro "la discesa nel limbo" (Palma il giovane)
D. Milanesi: Tomba del compositore Claudio Monteverdi (1643) pala con S. Ambrogio di Alvise Vivarini. A Venezia c'era una grande comunità di milanesi.
E. Trevisan (tomba di Melchiorre Trevisan, 1500)
F. San Francesco
G. Fiorentini: statua in legno di Giovanni Battista di Donatello (1451)
H. Sacramento: Tomba a muro dell'Ambasciatore fiorentino Duccio degli Alberti (1336)
I. Bernardo: Altare dipinto da Bartolomeo Vivarini (1428)