Si concluderà domani a Milano la Borsa Internazionale del turismo 2013, tra le nuove destinazioni turistiche si è presentata l'Oman.
Immagino che la maggior parte di voi non sappia nemmeno dove si trovi questo affascinante Paese, e sono sincera nemmeno io ne sapevo molto fino a che non ho fatto il corso informativo dell'ente del turismo omanita.
L'Oman è il Paese da dove viene Sinbad il marinaio, dove viene prodotto l'incenso e inoltre dove sono coltivate centinaia di specie di datteri (non di certo quelle cose viscide che mangiamo noi a Natale).
Questo misterioso Paese della penisola arabica ha molto da offrire e scoprire: migliaia di km di spiagge incontaminate, clima mite tutto l'anno, un deserto tra i più inesplorati al mondo (Rub Al-Khali), cittadine costellate da fortini dall'atmosfera di mille e una notte sono solo alcuni degli aspetti del Paese.
Il sultano omanita è un uomo molto aperto e attento alle esigenze del suo popolo, ha deciso così di aprire il suo regno all'Occidente per aumentare il turismo e tra le altre iniziative ha creato un volo diretto da Milano.
L'Oman è uno dei Paesi più sicuri del mondo islamico poichè c'è una grande tolleranza per gli altri credi, pur mantenendo la propria identità; ad esempio la Grande Moschea della capitale Muscat è visitabile dai non musulmani e vi possono accedere anche le donne!
Per quanto riguarda proprio la capitale, vi indico una piccola curiosità: è una tra le più piccole capitali al mondo, solo 3 km quadrati di città!
Per gli amanti dello shopping non posso non nominare gli innumerevoli suk (mercati artigianali) che sono presenti in ogni città.
Tra le altre attrazioni imperdibili ci sono i wadi (gran canyon con pozze naturali d'acqua dove è possibile fare il bagno nel bel mezzo del deserto) e la spiaggia di Rasal Jiz dove è possibile vedere le rare tartarughe marine che depongono le uova.
Potrei scrivervi pagine intere su questo affascinante Paese, ma sono sicura comunque che entro breve ne sentirete sempre più spesso parlare, e perché no magari vi ho incuriosito e andate a visitarlo!
sabato 16 febbraio 2013
venerdì 15 febbraio 2013
VIAGGIO A PARIGI(PARTE 7):ITINERARIO (GIORNO 4)
Saint chapelle |
L'isola è collegata alla terra ferma da ponti, strade e metro, non ci si rende nemmeno conto di essere in mezzo alla Senna.
Svegliate sempre molto presto, ci dirigiamo con la metro alla fermata Cité, da dove ha inizio il nostro percorso.
A poca distanza della metro troviamo subito la chiesa Saint Chapelle, capolavoro definito nel Medioevo "Porta d'ingresso per il paradiso" grazie alle sue 15 vetrate colorate separate da esili colonne che si elevano per 15 metri fino alla volta punteggiata di stelle.
Le vetrate di questa chiesa del 1248, rappresentano 1000 scene religiose con colori che vanno dal verde al rosso passando per ori e blu.
La chiesa è divisa in una cappella inferiore e una superiore, nella inferiore pregava il popolo, nella superiore si accede tramite una piccola scaletta, qui si possono godere appieno delle vetrate e si raccoglievano esclusivamente i reali.
Uscite da questa dimensione idilliaca, ci dirigiamo alquanto stupefatte al palais de justice che si trova giusto affianco alla chiesa. Per fortuna l'itinerario di oggi non prevede lunghe camminate e riusciamo a fare le cose abbastanza con calma.
Palais de justice |
Il palais era il vecchio tribunale, è un vasto complesso di edifici che si estendono per l'intera larghezza dell'isola, la sua funzione terminò nel 1793 quando la Rivoluzione iniziò ad amministrare la giustizia dalla Première chambre.
Dopo aver visto il palazzo da fuori, torniamo verso la metro, la superiamo e poco oltre ci troviamo di fronte a una delle cattedrali più famose al mondo: Notre Dame.
La prima pietra fu posta da papa Alessandro III nel 1163 dando inizio a un lavoro di 170 anni!!! Il risutlato? Beh è indescrivibile, 130 m di lunghezza, archi rampanti, torri alte 69 metri!
La cosa che mi ha colpito di più, è che appena vedi la facciata non ti rendi conto della maestosità dell'edificio, anzi... Quasi quasi ci rimani pure male perché ti aspettavi un qualcosa di più grande!
Appena intravedi il lato però, ti accorgi che è davvero maestosa e si presentano tutte quelle guglie e ricami così incredibili che rimani ammagliato, i dettagli sono davvero particolareggiati.
retro con fontana di Notre Dame |
Qui le vetrate nei rosoni sono davvero molto belle, ma dopo aver ammirato quelle della saint chapelle forse perdono il loro fascino.
Cosa interessante è il poter salire nel tetto della chiesa da dove si possono vedere gli archi rampanti da vicino e avere una vista dall'alto della città, molto suggestiva.
Quando noi siamo andate la scala per salire era chiusa perché ghiacciata (solita fortuna!), abbiamo deciso così di pranzare lì vicino e riprovarci qualche ora dopo! Per fortuna avevano riaperto l'accesso e abbiamo potuto così vivere questa esperienza.
La cosa che mi è piaciuta di più della cattedrale è la parte retrostante!!! Sarò la solita anticonformista, ma la facciata che spesso è ignorata e che dà su un piccolo giardinetto chiamato Jean XXII, è decisamente molto più significativa della facciata principale.
Il giardino dà inoltre lungo il fiume e c'è una bella statua della vergine in stile con la cattedrale
Questo pomeriggio abbiamo deciso di tornare relativamente presto in albergo per poter vivere un pò di Parigi notturna.
Mio fratello era già stato a Parigi, qui abita un suo amico che gli aveva consigliato un ristorante, e a sua volta lui lo aveva consigliato a me; così abbiamo deciso di andare a provarlo, a sua detta è un ristorante molto famoso dove vanno i parigini.
Si chiama Le refuge des fondues, definirlo ristorante è forse un pò troppo... Ci fanno solo la fonduta di carne o di formaggio, ma la cosa più divertente è che servono il vino NEI BIBERON per bambini!!!
Entusiaste della cosa ci dirigiamo di buon ora a Montmartre dove si trova il posto, e consiglio a tutti di andarci molto presto perché c'è una coda infinita per poter mangiare e il posto è piccolo.
Al di fuori sembra una bettola, lunghi tavoloni di legno addossati al muro e panche per sedersi, si sta tutti assieme con altre persone percui se desiderate una cenetta romantica o qualcosa di più "normale" non andateci!
Il padrone del posto è un tipo alquanto bizzarro per non dire pazzo!
Siccome le tavole sono addossate al muro e sono continue, per andare dall'altra parte del tavolo e sedersi con spalle al muro, bisogna salire in piedi sulle panche e scavalcare il tavolo!!! Consiglio vivamente alle ragazze quindi di non andare con gonne, anche perché il padrone del locale fa andare di là solo le donne appositamente per aiutarle tenendole la mano, quella sera è toccato a me provare l'ebrezza dell'arrampicata!!!
E' un posto davvero molto divertente e si respira aria di amicizia tra tutti, in breve tempo ti viene servita la fonduta ed è davvero una cosa libidinosa che dovete provare!!!
Per quanto riguarda il prezzo si sta dentro i 20 euro massimo, prezzo del tutto onesto!
L'indirizzo del posto è: 17, rue des trois.freres Montmartre, vi linko inoltre la ricerca di immagini in google relativa al locale perchè le immagini parlano da sole rispetto a quello che vi ho raccontato: foto Le refuge des fondues.
Finita la fondue e il biberon eravamo abbastanza inebriate dal vino e divertite dalla situazione, abbiamo fatto una piacevole passeggiata per la zona e poi a nanna!
COSA HO FATTO IL GIORNO DOPO? VAI AL GIORNO 5
lunedì 11 febbraio 2013
CASA-MUSEO DELLA BARBIE A GRANDEZZA REALE
A Berlino sarà pronta per marzo la casa-museo della barbie, grande notizia per le amanti della piccola bambolina di plastica che ha accompagnato i giochi e i sogni delle bambine di tutto il mondo dal 1959.
"Un sogno in rosa", così viene definita dal quotidiano berlinese Tagesspiegel la casa a tre piani e di 2500 metri quadrati che ospiterà tra l'altro il grandioso letto a baldacchino, il salotto, il terrazzo e la scala a chiocciola il tutto in rosa e chiffon in perfetto stile barbie.
Tra le attività possibili si potrà sfilare su una passerella, prendere un caffè nel bar di barbie e cantare al karaoke.
Gli organizzatori sono ottimisti e prevedono ben 2000 presenze al giorno anche se il prezzo dell'entrata pare sarà salato: 17,20... Ma per le amanti di barbie questo ed altro!
domenica 10 febbraio 2013
VIAGGIO A PARIGI (PARTE 8): ITINERARIO GIORNO 3
La nostra terza giornata a Parigi è dedicata al quartiere Tuilleries con il Louvre e un bel giro in bateux mouche (il tipico battello turistico che solca la Senna).
Dopo aver fatto tappa dalla nostra fornitrice ufficiale di colazione, ci avviamo alla metro ormai ambientate tra la gente parigina. Aspettiamo la nostra linea sorseggiando il cappuccino e in breve tempo usciamo alla metro Madeline.
La sera prima abbiamo studiato come al nostro solito come muoverci e cosa vedere per non perdere tempo, abbiamo sognato Parigi fin da piccole e ora che siamo qui dobbiamo vedere più cose possibili!!!
Usciti dalla metro ci si trova a pochi metri da Place de la Concorde, 8 ettari di storia nel cuore Parigino. Dedicata inizialmente a re Luigi XV, durante la rivoluzione divenne teatro delle esecuzioni capitali: la statua del re venne sostituita con una ghigliottina, famosa ghigliottina che uccise anche re Luigi XVI e la sua sposa Maria Antonietta.
Di fronte alla piazza si estendono i Jardins de Tuileries che costeggiano la Senna e la Rue de Rivoli, all'interno vi sono varie statue anche moderne.
Percorrendoli si arriva infine al Palazzo reale di cui purtroppo è possibile visitare solo i giardini perché ora è sede di organi statali; noi non abbiamo visitato nemmeno quelli per mancanza di tempo, deve essere comunque piacevole vedere questa area voluta dal cardinale Richelieu, oggi circondata anche da ristoranti, gallerie d'arte e negozi specializzati.
Il palazzo ha una storia travagliata e ricca, è passato dalle mani del cardinale Richelieu a Re Luigi XIV, subito dopo ai Duchi di Orleans che ci hanno fatto feste eclatanti e piene di scandali.
Dopo la rivoluzione il palazzo continua ad avere la sua funzione di sede per dissolutezze, diventando una bisca; nel 1815 viene rivendicato dal futuro re Luigi Filippo e Alexandre Dumas ne diventa il bibliotecario, sfuggito poi per un pelo dagli incendi dell'insurrezione del 1871 viene infine restaurato.
Il palazzo torna di proprietà statale e ospita oggi il Consiglio di Stato e la Corte Costituzionale, un'altra ala è occupata dal ministero della Cultura.
Dopo questa piacevole passeggiata nel quartiere si arriva finalmente al museo del Louvre.
Forse non tutti sanno che questa enorme costruzione risale al Medioevo, fu costruita come fortezza dal re Filippo Augusto nel 1190, fu Francesco I che lo trasformò in palazzo rinascimentale e subito dopo di lui per quattro secoli ricevette continui rimaneggiamenti e ampliamenti.
Uno degli interventi più recenti è la piramide di vetro nel cortile principale da cui si accede a tutte le gallerie e che tanto suscitò curiosità dopo il famoso libro di Dan Brown "Il codice da Vinci", il film infatti inizia e finisce proprio di fronte a questa costruzione.
Anche se non volete entrare a visitare il museo è comunque interessante vedere la zona al di fuori, con i giardini di Carrousel (parte dei giardini di Tuilleries) e l'Arc de Triomphe du Carrousel costruito nel 1805 per celebrare le vittorie di Napoleone.
Per chi decide di visitare il museo ecco alcune informazioni pratiche (sembrano più un manuale di sopravvivenza ma vi assicuro che per vedere un posto così grande e ricco di cose ne avrete bisogno):
1 . Arrivate presto alla biglietteria (soprattutto in alta stagione) per evitare le infinite code. Piccola chicca: il museo è gratuito la prima domenica di ogni mese e il 14 luglio, percui se vi capita di andare nel periodo giusto sfruttate l'occasione.
2 . Prendetevi una giornata intera per visitare il museo o se non volete vedere tutto informatevi prima su cosa offre e una volta entrati dirigetevi di corsa verso le aree che più vi interessano (di corsa perché sarete attirati da tutte quelle opere d'arte e sarete tentati di fermarvi ogni due passi). Nel sito trovate tutte le informazioni sui prezzi, opere e percorsi artistici possibili www.louvre.fr
3 . All'interno del museo sono presenti bar e ristoranti, partite già con l'idea di sborsare un bel pò di soldini per mangiare qualcosa lì oppure fate una colazione abbondante, portatevi uno spuntino e resistite fino a cena. Comunque il prezzo di entrata al museo è davvero irrisorio in confronto a ciò che vedrete percui sono abbastanza giustificabili i prezzi dei bar.
4 . Cose da non perdere in ogni caso:
. i fossati medievali del palazzo che sono visitabili
. la Venere di Milo
. la Gioconda (spero non rimarrete male come me quanto la vedrete: piccola e attorniata di gente sarà difficile vederla bene)
. la libertà che guida il popolo di Delacroix, non so perché ma mi ha emozionata molto più della Gioconda, forse perché è proprio un simbolo della cultura francese.
5. inutile dirvi di mettervi comodi perché dovrete camminare molto.
Se siete sopravvissuti all'avventura, un giro rilassante in bateaux mouche è ciò che vi serve dopo aver riempito la vista di tutte quelle cose e aver macinato i km per le sale espositive.
Noi siamo entrate al museo con la luce e uscite con il buio, questo però è un momento davvero bello per una piccola crociera lungo la Senna perché tutti i monumenti (compresa la tour eiffel) sono illuminati.
Percorrendo il fiume potrete vedere Parigi da un'altra prospettiva e una voce registrata multilingue vi darà delle dritte sul paesaggio che vi passerà davanti.
Purrtoppo per noi, il freddo parigino è davvero pungente percui non ci siamo godute troppo la visita in battello, se andate anche voi a Parigi in inverno forse vi conviene andare verso mezzogiorno per evitare di congelarvi.
Congelate, stanche ma felici abbiamo concluso così la nostra giornata di visite.
SCOPRI COSA HO FATTO IL 4° GIORNO A PARIS, ECCO IL LINK: 4° GIORNO DEL MIO VIAGGIO
giovedì 7 febbraio 2013
SCI SAFARI
Cosa pensate se vi dico Safari? Deserti, caldo, jeep, animali, savane, ambienti incontaminati e selvaggi...
E invece no! L'ultima tendenza in argomento di Safari la fa le Dolomiti!
Molte organizzazioni e strutture ricettive si sono ormai attrezzate con minivan e guide per portare i turisti-sciatori a zonzo per le montagne tra Italia Austria e Svizzera.
Un esempio? Il Grand hotel Savoia Cortina organizza tour di tre giorni partendo dalle piste olimpioniche di Cortina passando per l'Altra Pusteria fino ad arrivare alla Marmolada, il tutto accompagnati da una guida alpina.
Di possibilità comunque ce ne sono tantissime (e non solo in Italia), di diverse durate e con qualsiasi mezzo per spostarsi (ciaspole, sci, snowboard...), sta a voi decidere, veloci che la stagione sta per finire!
E invece no! L'ultima tendenza in argomento di Safari la fa le Dolomiti!
Un esempio? Il Grand hotel Savoia Cortina organizza tour di tre giorni partendo dalle piste olimpioniche di Cortina passando per l'Altra Pusteria fino ad arrivare alla Marmolada, il tutto accompagnati da una guida alpina.
Di possibilità comunque ce ne sono tantissime (e non solo in Italia), di diverse durate e con qualsiasi mezzo per spostarsi (ciaspole, sci, snowboard...), sta a voi decidere, veloci che la stagione sta per finire!
mercoledì 6 febbraio 2013
LA SVEZIA FARA' UN MUSEO SUGLI ABBA
Aprirà il 7 maggio di quest'anno il museo dedicato al quartetto di "mamma mia", band ormai sciolta 20 anni fa ma che ha goduto di un grandioso successo (378 milioni di dischi venduti nel mondo) portato in auge negli ultimi anni dal musical a loro dedicato e al conseguente film basato sul musical.
L'Abba Museum sorgerà nella Swedish Music All of Fame luogo che celebra la musica popolare svedese nell'isola di Djurgaarden a Stoccolma. Nel museo si potranno ammirare abiti, oggetti, foto e video del gruppo.
Björn Ulvaeus, uno dei quattro componenti della band, in una sua intervista ha affermato di essere lusingato dall'iniziativa, si aspettava un museo del genere ma non proprio nella Swedish Music All of Fame dove così verranno riconosciuti in un contesto più ampio dedicato alla musica svedese popolare in generale.
In internet c'è già il sito del museo on line e i fans stanno facendo la corsa per accaparrarsi i biglietti ormai quasi tutti venduti per il mese di maggio, un biglietto adulto costa "SOLO" 23 euro!!
Molti fans sperano nella reunion del gruppo per l'occasione!!!
Ecco il link al museo per gli interessati e curiosi: SITO ABBA MUSEUM
martedì 5 febbraio 2013
CURIOSITA' SU ABU DHABI
Lo sapevate che ad Abu Dhabi hanno in serbo un sacco di novità?
Già il famoso Yas Hotel aveva stupito il mondo, infatti la pista della Formula 1 passa esattamente sotto l'albergo, per la precisione sotto al bar, ora però l'espansione delle attrattive si fa sempre più grande.
Questo Emirato non si stanca mai di stupire, nella Yas Island infatti, dove c'è già un parco a tema Ferrari unico al mondo, si è deciso di costruire un parco acquatico, un campo da golf (sarebbe l'ottavo della zona) e altri favolosi alberghi, con lo scopo quindi di creare una vera isola del divertimento.
Abu Dhabi però ha in mente di espandersi soprattutto sotto il profilo culturale: nella Saadiyat Island stanno costruendo un distretto culturale unico al mondo, qui saranno presenti un museo Guggenheim, un Louvre, un museo marittimo e uno nazionale, inoltre sarà creato un centro di arti sceniche. Dove si è mai visto un Louvre affiancato da un Guggenheim?
Dal 2015 l'Emirato dovrebbe inaugurare un museo all'anno, attestandosi così il primato culturale del Medio Oriente.
Per finire entro il 2016 sarà pronta la Masdar City, cittadella funzionante interamente a energia solare e rinnovabile, con zero emissioni di carbonio. Al progetto stanno lavorando i migliori architetti e ingegneri al mondo, si spera che il lavoro funga da esempio alle nuove generazioni per creare un pianeta meno inquinato.
modellino del futuro Louvre di Abu Dhabi |
Questo Emirato non si stanca mai di stupire, nella Yas Island infatti, dove c'è già un parco a tema Ferrari unico al mondo, si è deciso di costruire un parco acquatico, un campo da golf (sarebbe l'ottavo della zona) e altri favolosi alberghi, con lo scopo quindi di creare una vera isola del divertimento.
Abu Dhabi però ha in mente di espandersi soprattutto sotto il profilo culturale: nella Saadiyat Island stanno costruendo un distretto culturale unico al mondo, qui saranno presenti un museo Guggenheim, un Louvre, un museo marittimo e uno nazionale, inoltre sarà creato un centro di arti sceniche. Dove si è mai visto un Louvre affiancato da un Guggenheim?
Dal 2015 l'Emirato dovrebbe inaugurare un museo all'anno, attestandosi così il primato culturale del Medio Oriente.
Per finire entro il 2016 sarà pronta la Masdar City, cittadella funzionante interamente a energia solare e rinnovabile, con zero emissioni di carbonio. Al progetto stanno lavorando i migliori architetti e ingegneri al mondo, si spera che il lavoro funga da esempio alle nuove generazioni per creare un pianeta meno inquinato.
lunedì 4 febbraio 2013
domenica 3 febbraio 2013
FUGA D'AMORE A SAN VALENTINO
Si viaggia per scoprire, si viaggia per
rilassarsi, si viaggia per cambiare aria, si viaggia per staccare, si
viaggia perchè si ama viaggiare, si viaggia però anche perchè si
ama...
La fuga d'amore è un desiderio fin dai
tempi passati, quanti libri e quanti film vedono scene di questo
tipo? Tu e la tua metà lontani da tutti, cosa c'è di meglio?
Si ok bellissimo voi direte, ma poi la
cosa si fa complicata quando bisogna realizzarla... Lontani da tutti
ma dove??? E il tempo chi lo trova? E i soldi?
In questo post mi rivolgo ai miei
compaesani veneti, vedrete che una piccola fuga d'amore è possibile
anche senza andare troppo lontano...
SIRMIONE (Lago di Garda- 1 ora e mezza
dalla provincia di Venezia)
Famosa fin dall'antichità per le sue
acque termali, Sirmione è una stretta penisola che si protende
all'interno del lago di Garda per ben 4 km. E' una delle zone più
belle del lago, da qui potete godere di una vista su entrambe le
spondeC del lago, persino Catullo cantò le sue bellezze nelle sue
poesie.
Sirmione è anche culture, è infatti
una zona ricca di siti archeologici e storici.
Cosa c'è di più romantico di un
albergo con vista colline e lago?
VERONA (1 ora e 15 circa dalla
provincia di Venezia)
Come non indicare la città di Romeo e
Giulietta tra le mete per una fuga d'amore? La città in occasione di
San Valentino offre agli innamorati un calendario ricco di eventi,
tra questi la visita della casa di Romeo e Giulietta gratis. Per
maggiori informazioni su “Verona in love” andate in questo link: http://www.veronainlove.it/
VENEZIA
Anche Venezia ovviamente è tra le
città più romantiche della zona, e come la concorrente Verona non
si lascia sfuggire l'occasione di creare eventi particolari quel
giorno, ecco il link del programma: San Valentino a Venezia
BASSANO DEL GRAPPA (1 ora e 20 circa
dalla provincia di Venezia)
Il famoso ponte degli alpini è
sicuramente un luogo romantico dove scambiarsi un bacio romantico...
Piccola curiosità: l'anno scorso nel giorno di San Valentino, il
ponte è diventato teatro di baci tra coppie gay, una sorta di
dimostrazione per far prevalere il diritto all'amore anche tra coppie
dello stesso sesso.
venerdì 1 febbraio 2013
VIAGGIO A PARIGI (PARTE 6): ITINERARIO-GIORNO 2
Oggi Samantha e io ci siamo svegliate presto e piene di entusiasmo, ci aspetta il nostro primo giorno a zonzo per Parigi!
Ovviamente come obbiettivo principale c'è la Tour Eiffel, simbolo della città dal 1889, nostra meta di oggi quindi è il quartiere des Invalides.
Ci lanciamo così giù dalle ripide scale del nostro alberghetto e usciamo in strada, quella piccola e paurosa vietta del giorno prima con la luce non ci sembra poi così terribile; anche il resto del quartiere sembra cambiato! Sarà stata la stanchezza pensiamo!
Andando verso la metro notiamo una boulangerie, una panetteria; questa però è un pò particolare, vende infatti solo cose take away, il negozio è composto da un bancone che dà sulla strada... All'inizio siamo un pò titubanti, però poi vediamo che molti parigini prendono un caffè e un dolce e si dirigono con la loro colazione verso la metro, e così decidiamo di farlo anche noi! La scelta è davvero grande, e una volta deciso ci sentiamo delle gran fighe col nostro cappuccino nel bicchiere di cartone... Ci troviamo così bene che per il resto della vacanza quel negozietto diventerà il nostro fornitore di fiducia per la colazione!
I dolci parigini vi assicuro che sono fantastici, se vi capita di andare in questa città fate un salto in qualche pasticceria o panetteria perché merita, inoltre ne trovate moltissimi in giro per la città.
La metro è affollata al mattino, facce assonnate e distratte girovagano per i cunicoli... I turisti li noti subito, come noi si fermano alle cartine della metro e cercano di capirci qualcosa, all'inizio si è un pò disorientati, ma già dal secondo giorno sembriamo delle parigine doc., quel giorno dobbiamo cambiare due linee, ma in breve tempo comunque arriviamo alla stazione di Varenne.
La mia fantastica guida Mondadori ci ha proposto un percorso a piedi nel quartiere che noi seguiamo abbastanza fedelmente: circumnavighiamo i giardini e e la Dome e infine ci entriamo.
Prima di entrare nel complesso degli Invalides, si passa accanto alla chiesa di St.Louis des Invalides e al musée Rodin che noi non abbiamo visitato. Già da questi pochi metri di strada capisci la grandezza di Parigi, qui le strade sono tutte enormi e luminose, eppure non ti senti mai sovrastato da queste misure.
La Dome è uno dei più begli esempi architettonici 600eschi francesi e completa l'architettura della zona degli Invalides, fu voluta dal re sole nel 1676, una chiesa per i soldati era già stata costruita ma la Dome sarebbe servita esclusivamente per i reali. Il tentativo di Luigi XIV di traslare tutte le spoglie reali nella chiesa fu presto abbandonato, così dopo la sua morte divenne un simbolo borbonico, qui fu sepolto Napoleone Bonaparte, a lui si aggiunsero le tombe di Vauben, del maresciallo Foch e di altre figure militari celebri trasformando la chiesa in un memoriale storico.
La chiesa è incentrata nella tomba di Napoleone, al centro della costruzione c'è un grande buco circolare da dove si può vedere il piano di sotto, qui è posto il rosso sarcofago del re francese.
Nel soffitto in corrispondenza del buco, c'è la cupola della Dome coperta da un grande affresco del 1692; al di fuori l'aspetto della cupola è davvero maestosa e impossibile da confondere con altre, negli anni infatti è stata continuamente modificata, dal 1715 si è iniziato a dorarla fino a quasi totalmente coprirla di questo prezioso metallo.
E' possibile inoltre accedere al piano inferiore della chiesa e girare attorno al sarcofago di Napoleone mediante un corridoio, attorno a questo sono disposte altri monumenti funebri.
La chiesa è chiara e luminosa, a me ha colpito molto la sobrietà delle decorazioni perché mi aspettavo che Napoleone fosse sepolto tra il lusso più sfrenato.
Per entrare nella Dome bisogna pagare circa 10 euro, il biglietto però comprende anche il musée de l'Armée che si trova giusto affianco alla chiesa, questo museo tratta la storia militare dall'età della pietra all'ultima guerra, contiene la terza più grande collezione di armi al mondo. A me e alla mia compagna di viaggi non interessava molto, siamo andate a vederlo giusto perché era compreso nel biglietto salato.
Dietro la chiesa c'è la facciata di ben 196m dell'hotel des Invalides, anche questo edificio fu costruito sotto Luigi XIV per ospitare i veterani e invalidi di guerra francesi, prima destinati a vivere da vagabondi. Sopra la facciata appaiono abbaini decorati, ognuno di questi ha un diverso trofeo; il cortile invece è circondato da cannoni in bronzo del XVII-XVIII sec.
Sempre nel complesso degli Invalides si trova il Musée de L'ordre de la Libération dedicato al periodo della Francia libera e al suo capo Charles de Gaulle, anche questo non lo abbiamo visitato.
Uscite dal complesso des invalides, ci troviamo in avenue de la motte picquet, percorrendola si intravede già il nostro obbiettivo: la tour eiffel... E' bellissimo fare questo percorso perché ci si avvicina per gradi alla torre e la si può vedere attraverso diversi scorci paesaggistici.
Passiamo accanto alla grandiosa Ecole Militaire istituita da Luigi XV nel 1751 per educare 500 figli di ufficiali bisognosi, da qui iniziano i famosi Champ-de-Mars che portano alla torre Eiffel.
In origine questi giardini erano luogo delle parate militari, l'area fu teatro di eventi di ogni genere, da corse di cavalli a voli di mongolfiere, dal 2000 c'è inoltre il muro della pace, un monumento in stile moderno.
In quest'area si fecero varie grandi esposizioni fieristiche tra cui appunto quella del 1889, in occasione della quale Guatave Eiffel costruì la famosa torre metallica.
Finita la fiera, la torre doveva essere smontata, ma rimase fino ai giorni nostri e divenne simbolo della città, fu la più alta costruzione al mondo fino al 1913 quando l'Empire State Building di New York gli rubò il primato.
Nel tempo la torre è stata modificata e resa ancora più bella, è alta 276 metri, 324 con l'antenna.
Il primo livello (57 m) può essere raggiunto in ascensore o salendo i 360 gradini a piedi, il secondo livello (115m) è separato dal primo da 359 gradini e ospita il famoso ristorante Jules Verne dove Guy de Montpassant spesso andava a mangiare; il terzo livello infine è la cima, dove c'è una terrazza panoramica che può ospitare fino a 400 persone, da qui nei giorni più limpidi si vede il paesaggio fino a 72 km di distanza.
Di notte la torre viene illuminata completamente e irradia Parigi con lampi di luci sparati qua e là nel cielo.
Per raggiungere l'ultimo piano della torre bisogna sborsare ben 14 euro, inoltre in alta stagione bisogna attendere code di anche due ore, per questo noi abbiamo deciso di non salire; non temete perché è possibile godere del panorama parigino anche da terrazze panoramiche gratuite come quella della chiesa del sacro cuore o del trocadero.
Non discuto sul fatto che salire sarebbe stata un'emozione, ma con il nostro relativo poco tempo a disposizione e il ridotto budget abbiamo preferito non farlo, magari la prossima volta che torno a Parigi conoscendo già la città posso dedicare del tempo anche per provare questa esperienza (cercando di mettere da parte le mie vertigini!!!).
Finalmente soddisfatte di aver visto la Tour Eiffel e con la memoria della macchina fotografica quasi piena (è incredibile quante foto riesci a fare a questo monumento lungo la strada), ci avviamo verso un ristorante con il sorriso sulla bocca.
La zona è piacevole anche perché si è nel lungo Senna, e si cammina volentieri nonostante il freddo; noi prendiamo la direzione verso il quartiere St.Germain-des-Prés, quello accanto al quartiere dove ci troviamo ora.
St.Germain-des-Prés ospita vari cafè parigini famosi e non, così decidiamo di mangiare una cosa veloce in uno di questi: l'atmosfera è molto piacevole e sofisticata, ti sembra di rivivere la belle èpoque francese e tutti i suoi stereotipi; sicuramente i prezzi non sono tra i meno convenienti, ma almeno una volta consiglio a tutti di provare uno di questi locali.
Il programma pomeridiano prevede la visita del Musée d'Orsay, ricordo che noi siamo state a Parigi a novembre, percui faceva piuttosto freddo e verso sera cercavamo sempre di visitare luoghi al chiuso.
Questo museo si trova appunto nel quartiere di St.Germain, lungo la Senna; prima di diventare museo questo edificio era una stazione ferroviaria molto importante, cessò però la sua attività nei primi del '900.
Dopo essere caduta in disuso, la stazione rischiò di essere demolita negli anni '70, ma dopo un ampio rinnovamento fu convertita in museo nel 1986 per contenere tutte le forme di arte del periodo 1848-1914, quindi del periodo contemporaneo di allora.
La collezione artistica occupa tre livelli: al piano terreno sono esposte opere dalla metà alla fine del XIX sec, il livello intermedio ospita oggetti di arte decorativa in stile Art Nouveau e una selezione di dipinti e sculture dalla seconda metà del XIX sec a inizio XX. Al livello superiore infine, c'è la collezione di arte impressionista e neoimpressionista.
La galleria espone nomi celebri come Manet, Renoir (c'è uno dei suoi più famosi dipinti "Le moulin de la Galette"), Gaugin, Delacroix, Rodin e molti altri.
Per quanto riguarda le mie impressioni, il museo è concepito un pò come spazio aperto percui appena entrati si ha la sensazione che sia piccolo perché raggiungibile visivamente in ogni suo angolo; appena ci si addentra però, ci si rende conto che la quantità di opere esposte è davvero enorme e per visitarlo bene bisogna impiegarci un pomeriggio intero.
Il biglietto al museo costa una decina di euro circa e sicuramente vale la pena vederlo, dopo il museo del Louvre è infatti la galleria d'arte parigina più importante.
Finisce così la nostra giornata di visite, stanche morte dalle lunghe camminate della giornata decidiamo di mangiare al mc Donald sotto il nostro albergo e poi ci buttiamo esauste a letto, riguardando le foto della giornata non ci sembra vero di aver fatto così tante cose e ci mettiamo a dormire con un sorriso in attesa di scoprire nuovi angoli della città.
SCOPRI COSA HO FATTO IL 3° GIORNO, ECCO IL LINK: TERZO GIORNO DEL MIO VIAGGIO A PARIS
Ovviamente come obbiettivo principale c'è la Tour Eiffel, simbolo della città dal 1889, nostra meta di oggi quindi è il quartiere des Invalides.
Ci lanciamo così giù dalle ripide scale del nostro alberghetto e usciamo in strada, quella piccola e paurosa vietta del giorno prima con la luce non ci sembra poi così terribile; anche il resto del quartiere sembra cambiato! Sarà stata la stanchezza pensiamo!
Andando verso la metro notiamo una boulangerie, una panetteria; questa però è un pò particolare, vende infatti solo cose take away, il negozio è composto da un bancone che dà sulla strada... All'inizio siamo un pò titubanti, però poi vediamo che molti parigini prendono un caffè e un dolce e si dirigono con la loro colazione verso la metro, e così decidiamo di farlo anche noi! La scelta è davvero grande, e una volta deciso ci sentiamo delle gran fighe col nostro cappuccino nel bicchiere di cartone... Ci troviamo così bene che per il resto della vacanza quel negozietto diventerà il nostro fornitore di fiducia per la colazione!
I dolci parigini vi assicuro che sono fantastici, se vi capita di andare in questa città fate un salto in qualche pasticceria o panetteria perché merita, inoltre ne trovate moltissimi in giro per la città.
La metro è affollata al mattino, facce assonnate e distratte girovagano per i cunicoli... I turisti li noti subito, come noi si fermano alle cartine della metro e cercano di capirci qualcosa, all'inizio si è un pò disorientati, ma già dal secondo giorno sembriamo delle parigine doc., quel giorno dobbiamo cambiare due linee, ma in breve tempo comunque arriviamo alla stazione di Varenne.
La mia fantastica guida Mondadori ci ha proposto un percorso a piedi nel quartiere che noi seguiamo abbastanza fedelmente: circumnavighiamo i giardini e e la Dome e infine ci entriamo.
Prima di entrare nel complesso degli Invalides, si passa accanto alla chiesa di St.Louis des Invalides e al musée Rodin che noi non abbiamo visitato. Già da questi pochi metri di strada capisci la grandezza di Parigi, qui le strade sono tutte enormi e luminose, eppure non ti senti mai sovrastato da queste misure.
La Dome è uno dei più begli esempi architettonici 600eschi francesi e completa l'architettura della zona degli Invalides, fu voluta dal re sole nel 1676, una chiesa per i soldati era già stata costruita ma la Dome sarebbe servita esclusivamente per i reali. Il tentativo di Luigi XIV di traslare tutte le spoglie reali nella chiesa fu presto abbandonato, così dopo la sua morte divenne un simbolo borbonico, qui fu sepolto Napoleone Bonaparte, a lui si aggiunsero le tombe di Vauben, del maresciallo Foch e di altre figure militari celebri trasformando la chiesa in un memoriale storico.
La chiesa è incentrata nella tomba di Napoleone, al centro della costruzione c'è un grande buco circolare da dove si può vedere il piano di sotto, qui è posto il rosso sarcofago del re francese.
Nel soffitto in corrispondenza del buco, c'è la cupola della Dome coperta da un grande affresco del 1692; al di fuori l'aspetto della cupola è davvero maestosa e impossibile da confondere con altre, negli anni infatti è stata continuamente modificata, dal 1715 si è iniziato a dorarla fino a quasi totalmente coprirla di questo prezioso metallo.
E' possibile inoltre accedere al piano inferiore della chiesa e girare attorno al sarcofago di Napoleone mediante un corridoio, attorno a questo sono disposte altri monumenti funebri.
La chiesa è chiara e luminosa, a me ha colpito molto la sobrietà delle decorazioni perché mi aspettavo che Napoleone fosse sepolto tra il lusso più sfrenato.
Per entrare nella Dome bisogna pagare circa 10 euro, il biglietto però comprende anche il musée de l'Armée che si trova giusto affianco alla chiesa, questo museo tratta la storia militare dall'età della pietra all'ultima guerra, contiene la terza più grande collezione di armi al mondo. A me e alla mia compagna di viaggi non interessava molto, siamo andate a vederlo giusto perché era compreso nel biglietto salato.
Dietro la chiesa c'è la facciata di ben 196m dell'hotel des Invalides, anche questo edificio fu costruito sotto Luigi XIV per ospitare i veterani e invalidi di guerra francesi, prima destinati a vivere da vagabondi. Sopra la facciata appaiono abbaini decorati, ognuno di questi ha un diverso trofeo; il cortile invece è circondato da cannoni in bronzo del XVII-XVIII sec.
Sempre nel complesso degli Invalides si trova il Musée de L'ordre de la Libération dedicato al periodo della Francia libera e al suo capo Charles de Gaulle, anche questo non lo abbiamo visitato.
Uscite dal complesso des invalides, ci troviamo in avenue de la motte picquet, percorrendola si intravede già il nostro obbiettivo: la tour eiffel... E' bellissimo fare questo percorso perché ci si avvicina per gradi alla torre e la si può vedere attraverso diversi scorci paesaggistici.
Passiamo accanto alla grandiosa Ecole Militaire istituita da Luigi XV nel 1751 per educare 500 figli di ufficiali bisognosi, da qui iniziano i famosi Champ-de-Mars che portano alla torre Eiffel.
In origine questi giardini erano luogo delle parate militari, l'area fu teatro di eventi di ogni genere, da corse di cavalli a voli di mongolfiere, dal 2000 c'è inoltre il muro della pace, un monumento in stile moderno.
In quest'area si fecero varie grandi esposizioni fieristiche tra cui appunto quella del 1889, in occasione della quale Guatave Eiffel costruì la famosa torre metallica.
Finita la fiera, la torre doveva essere smontata, ma rimase fino ai giorni nostri e divenne simbolo della città, fu la più alta costruzione al mondo fino al 1913 quando l'Empire State Building di New York gli rubò il primato.
Nel tempo la torre è stata modificata e resa ancora più bella, è alta 276 metri, 324 con l'antenna.
Il primo livello (57 m) può essere raggiunto in ascensore o salendo i 360 gradini a piedi, il secondo livello (115m) è separato dal primo da 359 gradini e ospita il famoso ristorante Jules Verne dove Guy de Montpassant spesso andava a mangiare; il terzo livello infine è la cima, dove c'è una terrazza panoramica che può ospitare fino a 400 persone, da qui nei giorni più limpidi si vede il paesaggio fino a 72 km di distanza.
Di notte la torre viene illuminata completamente e irradia Parigi con lampi di luci sparati qua e là nel cielo.
Muro della pace nei Champs de mars |
Per raggiungere l'ultimo piano della torre bisogna sborsare ben 14 euro, inoltre in alta stagione bisogna attendere code di anche due ore, per questo noi abbiamo deciso di non salire; non temete perché è possibile godere del panorama parigino anche da terrazze panoramiche gratuite come quella della chiesa del sacro cuore o del trocadero.
Non discuto sul fatto che salire sarebbe stata un'emozione, ma con il nostro relativo poco tempo a disposizione e il ridotto budget abbiamo preferito non farlo, magari la prossima volta che torno a Parigi conoscendo già la città posso dedicare del tempo anche per provare questa esperienza (cercando di mettere da parte le mie vertigini!!!).
Finalmente soddisfatte di aver visto la Tour Eiffel e con la memoria della macchina fotografica quasi piena (è incredibile quante foto riesci a fare a questo monumento lungo la strada), ci avviamo verso un ristorante con il sorriso sulla bocca.
La zona è piacevole anche perché si è nel lungo Senna, e si cammina volentieri nonostante il freddo; noi prendiamo la direzione verso il quartiere St.Germain-des-Prés, quello accanto al quartiere dove ci troviamo ora.
St.Germain-des-Prés ospita vari cafè parigini famosi e non, così decidiamo di mangiare una cosa veloce in uno di questi: l'atmosfera è molto piacevole e sofisticata, ti sembra di rivivere la belle èpoque francese e tutti i suoi stereotipi; sicuramente i prezzi non sono tra i meno convenienti, ma almeno una volta consiglio a tutti di provare uno di questi locali.
Il programma pomeridiano prevede la visita del Musée d'Orsay, ricordo che noi siamo state a Parigi a novembre, percui faceva piuttosto freddo e verso sera cercavamo sempre di visitare luoghi al chiuso.
Questo museo si trova appunto nel quartiere di St.Germain, lungo la Senna; prima di diventare museo questo edificio era una stazione ferroviaria molto importante, cessò però la sua attività nei primi del '900.
Dopo essere caduta in disuso, la stazione rischiò di essere demolita negli anni '70, ma dopo un ampio rinnovamento fu convertita in museo nel 1986 per contenere tutte le forme di arte del periodo 1848-1914, quindi del periodo contemporaneo di allora.
La collezione artistica occupa tre livelli: al piano terreno sono esposte opere dalla metà alla fine del XIX sec, il livello intermedio ospita oggetti di arte decorativa in stile Art Nouveau e una selezione di dipinti e sculture dalla seconda metà del XIX sec a inizio XX. Al livello superiore infine, c'è la collezione di arte impressionista e neoimpressionista.
La galleria espone nomi celebri come Manet, Renoir (c'è uno dei suoi più famosi dipinti "Le moulin de la Galette"), Gaugin, Delacroix, Rodin e molti altri.
Per quanto riguarda le mie impressioni, il museo è concepito un pò come spazio aperto percui appena entrati si ha la sensazione che sia piccolo perché raggiungibile visivamente in ogni suo angolo; appena ci si addentra però, ci si rende conto che la quantità di opere esposte è davvero enorme e per visitarlo bene bisogna impiegarci un pomeriggio intero.
interno del museo-stazione ferroviaria |
Finisce così la nostra giornata di visite, stanche morte dalle lunghe camminate della giornata decidiamo di mangiare al mc Donald sotto il nostro albergo e poi ci buttiamo esauste a letto, riguardando le foto della giornata non ci sembra vero di aver fatto così tante cose e ci mettiamo a dormire con un sorriso in attesa di scoprire nuovi angoli della città.
SCOPRI COSA HO FATTO IL 3° GIORNO, ECCO IL LINK: TERZO GIORNO DEL MIO VIAGGIO A PARIS
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