Sabato e domenica scorsi hanno finalmente visto l'apertura del Carnevale di Venezia: sabato sera un grande spettacolo acqueo di una compagnia di circensi francesi ha affascinato gli spettatori con ruote infuocate mentre domenica c'è stato un corteo acqueo di barche mascherate con ben trecento persone circa (duecento vogatori e un centinaio di figuranti).
Ad aprire il corteo acqueo della società delle Remiere c'era una grossa "pantegana", questo mascheramento da topo gigante del burcio in testa al corteo, significa l'abbandono di Venezia e il suo degrado, dietro a questa provocazione, in fila le altre barche mascherate dalla tipica fauna lagunare (magoga, astice, cavalluccio, pesce).
Per chi non avesse potuto assistere allo spettacolo di sabato o domenica , ecco il link con alcune foto: foto carnevale venezia 2013
E' ancora troppo presto per fare i conti di quanti turisti ha accolto in questo week end Venezia, si sa però che per soggiornare i prezzi alberghieri sono schizzati in alto del 69 per cento, con un costo medio a notte di 183 euro conquistando il primato di una delle città italiane più care; nonostante questo, le stanze vuote rimaste sono solo del 28 per cento, percentuale tra le più basse tra le città italiane famose per il Carnevale (Acireale, Cento, Viareggio).
Niente a confronto però è Rio de Janeiro, regina indiscussa della festività, durante il suo periodo di Carnevale, i prezzi alberghieri aumentano del 101 per cento con un prezzo medio a notte di 286 euro.
martedì 29 gennaio 2013
lunedì 28 gennaio 2013
giovedì 24 gennaio 2013
I PIACERI DEL CARNEVALE DI VENEZIA ATTRAVERSO LA STORIA
Siamo agli sgoccioli, il Carnevale sta
per iniziare... Avete pronti i mascheramenti? E gli scherzi?
Ma come mai questi veneziani si sono inventati di festeggiare il Carnevale? Ve lo siete mai chiesto?
Ebbene pare che questa particolare festa sia legata al culto ancestrale degli antichi venetici, che festeggiavano il passaggio dall'inverno alla primavera, culto presente praticamente in ogni società antica.
Il Carnevale non è solo per i più
piccoli come alcuni credono, e lo sapevano bene ai tempi della
Serenissima, per i veneziani infatti il Carnevale è un momento
importante dell'anno fin dal 1094 quando sotto il dogato di Vitale
Falier si hanno le prime notizie di questi festeggiamenti.
Bisognerà aspettare però il 1296 per
avere l'ufficialità da parte del Senato, che dichiarò festivo
l'ultimo giorno della Quaresima.
Ma come mai questi veneziani si sono inventati di festeggiare il Carnevale? Ve lo siete mai chiesto?
Ebbene pare che questa particolare festa sia legata al culto ancestrale degli antichi venetici, che festeggiavano il passaggio dall'inverno alla primavera, culto presente praticamente in ogni società antica.
Come già detto nell'altro post sul
Carnevale, in antichità il Carnevale poteva persino iniziare nella
prima domenica di ottobre, oggi invece ci si limita a circa i dieci
giorni precedenti l'ultimo giorno di Quaresima, quest'anno in
particolare si è invece deciso di far durare l'evento per tre
settimane.
Durante questo lungo periodo di festa,
ai veneziani della Serenissima era concesso di tralasciare parte dei
loro doveri per dedicarsi alla preparazione dei festeggiamenti,
venivano costruiti palchi nei campi principali, lungo la Riva degli
Schiavoni e piazzetta e pazza San Marco; la corte del Fondaco dei
Tedeschi era aperta a balli pubblici per tre giorni e tre notti di
seguito.
Gli spettacoli rappresentati spaziavano
dai saltimbanchi ai giocolieri, animali che danzavano, ballerini,
musicanti, rappresentazioni teatrali, tra la gente venditori
ambulanti di tutti i tipi, la gente sgranocchiava frutta secca,
castagne, frittelle e dolci di ogni tipo, provenienti anche da Paesi
lontani. (ricordiamo che Venezia era una grande città di mercanti)
Già al tempo il culmine dei
festeggiamenti erano giovedì e martedì grasso, mentre lo spettacolo
più importante era il “volo della colombina”, un acrobata
scendeva dal campanile spargendo fiori al pubblico sottostante per
rendere omaggio al Doge. Con il tempo l'acrobata fu sostituita da una
colomba di legno che spargeva comunque fori e coriandoli.
Altra attrazione importante erano le
“forze d'ercole”, i partecipanti creavano torri umane altissime
mentre “le macchine dei fuochi” lanciavano fuochi d'artificio;
quest'evento fu bandito perchè ritenuto troppo pericoloso.
La gente veneziana sapeva divertirsi e
osare, divennero maestri europei del piacere e del gioco, delle
maschere ma anche dell'irresponsabilità e trasgressione.
In particolare nel '700 non vi era
trasgressione che non si potesse realizzare, epoca tra l'altro del
famoso latin lover Giacomo Casanova, emblema della vita frenetica e
mondana dell'epoca.
Nel suo libro “fuga dai piombi”,
ricordo distintamente di aver letto che era usanza tra i giovani
nobili, di mostrare che avevano passato una gran notte di piaceri e
divertimenti, camminando di mattino presto nei pressi di Rialto con
abiti sciupati e in genere poco presentabili.
Si racconta invece, che le donne
veneziane portassero scarpe con alti tacchi che facevano stupire le
donne degli altri Paesi, alcuni dicono fosse per non bagnarsi i piedi
con l'acqua alta.
Alcuni
Carnevali sono passati alla storia: quello del 1571, in occasione
della grande battaglia delle forze cristiane a Lepanto quando, la
domenica di Carnevale venne allestita una sfilata di carri
allegorici: la Fede troneggiava col piede sopra un drago incatenato
ed era seguita dalle Virtù teologali, la Vittoria sovrastava i vinti
ed infine la Morte con la falce in mano per significare che in quella
vittoria anche lei aveva trionfato.
Nel
1587 ci fu una grande sfilata di carri e cavalli a tema.
Nel
1664 in occasione delle nozze in casa Cornaro a San Polo, si
organizzò una grandiosa e divertente mascherata a cui parteciparono
molti giovani patrizi. Una sfarzosa sfilata attraversò Venezia e
fece tappa in due dei più famosi monasteri della città: quello di
San Lorenzo e quello di San Zaccaria, dove risiedevano le monache di
nobile stirpe.
Il
27 febbraio 1679 il Duca di Mantova sfilò con un seguito di indiani,
neri, turchi e tartari che, lungo il percorso sfidarono e
combatterono sei mostri, dopo averli uccisi si cominciò a danzare.
Nel
1696 ci fu una sfilata di carri con nobiluomini vestiti da donne.
il Carnevale del 1706: giovani patrizi si mascherarono da Persiani e
attraversarono la città per poi esibirsi nelle corti e nei parlatoi
dei principali monasteri di monache (San Zaccaria e San Lorenzo).
La
ricorrenza della visita dei monasteri non è così casuale, spesso le
donne erano costrette a farsi monache dalle famiglie, percui diciamo
che le monache non erano così monache come avrebbero dovuto
essere...
Il
piacere carnale non era di certo un tabù nella città, a tratti le
cortigiane furono addirittura incentivate a lavorare dal Senato
perché c'era un'ondata di notizie di rapporti omosessuali non
ammessi dal governo. Nel censimento del 1509, furono contate 11.164
cortigiane, con le leggi il governo le controllava, ma si occupava
anche di proteggerle dai soprusi.
Durante
i Carnevali e in genere tutto l'anno, venivano pubblicati dei
cataloghi di cortigiane per gli stranieri, con nomi, cognomi,
indirizzi e prezzi.
Dopo
la caduta della Repubblica il Carnevale scomparve perché malvisto
dai francesi e austriaci, la tradizione però rimase, specialmente a
Burano.
Solo
negli anni '70 del 1900, privati cittadini e associazioni civiche si
impegnarono per restituire alla città questa festività tipica e
tanto significativa per Venezia; rinasce così nel 1979 ricco di
eventi che coinvolsero tutta la popolazione.
Con
gli anni crebbe sempre di più riacquistando il suo antico splendore
e fama internazionali, infatti migliaia di turisti affollano le
calli veneziane ogni anno.
domenica 20 gennaio 2013
Carnevale a Venezia 2013
Oggi parliamo del Carnevale di Venezia,
ogni anno viene scelto un tema diverso, quest'anno il filo conduttore
è il colore, il Carnevale dei colori, i colori del Carnevale.
“Venezia è l'unica città a colori
prima dell'invenzione del colore” scrivono nella pagina del Comune
di Venezia dedicato all'evento di quest'anno, riferendosi alla
moltitudine di pittori e artisti che hanno lavorato in questa città
rendendola grande e immortale.
Tra le novità c'è l'allungamento del
palinsesto dei festeggiamenti a tre settimane, di solito i
festeggiamenti durano invece circa una decina di giorni nel periodo
pre-pasquale.
“Questo è di certo un metodo per
avere un riscontro di presenze turistiche ed economiche in città”,
ha spiegato il Presidente di Venezia Marketing and Eventi Piero Rosa
Salva, e io sono sicura che funzionerà, perchè in fondo il
Carnevale di Venezia ha sempre affascinato tutto il mondo. In linea
generale quest'anno si è voluto creare un filo conduttore tra i
festeggiamenti di Capodanno-Epifania e Carnevale, infatti ricordo che
già il Capodanno era in stile “white” per anticipare il tema.
Comunque sia, c'è da dire che queste
tre settimane sono nulla in confronto all'usuale durata del Carnevale
ai tempi della Serenissima, poteva infatti iniziare persino nella
prima Domenica di Ottobre!!!
I festeggiamenti si facevano più
intensi dopo l'Epifania e culminavano poi nei giorni precedenti la
Quaresima.
In questo periodo tutto il popolo
poteva uscire mascherato, poveri e ricchi si mescolavano senza badare
alle proprie origini familiari, economiche e sociali e festeggiavano
assieme.
La città già allora si riempiva di
turisti che affluivano in città anche da Paesi lontani solo allo
scopo di godere dell'atmosfera spensierata e di grande tolleranza che
si viveva in quel periodo dell'anno, un vero e proprio Paese dei
balocchi insomma.
E' ormai dato appurato che la scelta di
feste così smoderate e lunghe non era solo perchè gli aristocratici
veneziani erano inclini alle frivolezze, era bensì anche una scelta
politica chiara, così facendo infatti, si cercava di allontanare il
popolo dai pensieri e problemi che li affliggevano.
Senza far discorsi politici che non mi
riguardano, mi colpisce il fatto che proprio quest'anno, anno di
crisi per tutti, si sia deciso di allungare il palinsesto del
Carnevale...
Tornando alle notizie più
squisitamente informative riguardo l'evento di quest'anno,
l'inaugurazione dei festeggiamenti sarà doppia: il 26 gennaio ci
sarà uno spettacolo notturno acquatico suggestivo con fuochi e
giullari fatto da una compagnia francese, il 27 un più classico
corteo acquatico lungo il Canal Grande, a seguire stand gastronomici.
Tra le iniziative invece per la
chiusura, che sarà il 13 febbraio, ci sono una serie di concerti in
Piazza San Marco, headliner dello spettacolo saranno i Modà, subito
dopo la vogata del silenzio che concluderà le feste.
Durante questo periodo non mancheranno
i classici “Volo dell'angelo” il 3 febbraio e “Festa delle
marie”il 2 febbraio, i meno famosi “Voli dell'Aquila e Leon”
rispettivamente il 10 e 12 febbraio; ci sono inoltre in programma ben
11 concerti, il concorso per la maschera più bella, il teatro
itinerante e pattinate sul ghiaccio.
Per scoprire tutte le iniziative qui
troverete il programma completo e tutte le informazioni sull'edizione
di quest'anno: Programma Carnevale 2013
Da parte mia cercherò di fare una
“speciale rubrica” sull'argomento, dando per quanto mi è
possibile informazioni storiche su questa famosa festa e scrivendovi
reportage sui festeggiamenti.
sabato 12 gennaio 2013
VIAGGIO A PARIGI:ITINERARIO-GIORNO 1 (PARTE 5)
Ed eccoci arrivati finalmente
all'itinerario del mio viaggio a Parigi, day by day...
Ricordo che io e la mia amica siamo
state a Parigi dal 26 novembre 2011 al 2 dicembre, 7 giorni/6 notti,
in realtà il primo giorno siamo arrivate alla sera, quindi è praticamente stato perso; l'ultimo giorno invece siamo
partite nel primo pomeriggio, ma con l'ansia di arrivare in aeroporto
abbiamo solo passeggiato per il nostro quartiere (zona Bastiglia),
che non avevamo ancora visto.
In sostanza quindi abbiamo fatto 5
giorni di visite completi, e posso affermare che ci sono stati
stretti per tutte le cose che ci sono da vedere, in realtà tutto
dipende dalle esigenze di ognuno (ad esempio un giorno lo abbiamo
speso al Louvre), chi magari non è interessato all'arte sicuramente
può vedere le cose più importanti in 3 giorni.
Dico questo perché spesso chi parte
per una città non si rende conto di quanto tempo serve per
visitarla, c'è chi ci sta troppo poco e poi se ne pente, chi troppo
e non sa come spendere il proprio tempo... Parigi in 3 giorni è
visitabile, tenendo appunto conto di tralasciare il Louvre (e non perché non è interessante ma perché ci vuole un giorno intero per vederlo), e
concentrandosi solo sulle cose più importanti per voi.
GIORNO 1: 26 nov. LA PARTENZA
Ho aspettato questo giorno per anni,
l'ansia di vedere questa splendida città mi aveva resa molto
nervosa, chissà perché prima di partire (come penso accada un po' a
tutti) penso sempre di aver dimenticato qualcosa di essenziale, poi
mi convinco che Parigi è una metropoli e se proprio mi mancherà
qualcosa potrò comprarla lì... (magari è “trucchetto” che fa
calmare anche voi ).
Controllato che le cose essenziali ci
fossero (carta d'identità, passaporto che se perdo la carta
d'identità sono salva comunque, documenti del viaggio, soldi, borsa
con cerniera, borsellino antiscippo da tenere con me per mettere le
mie cose più importanti... Sono un po' troppo ansiosa? hahaha), alle 14
approfittiamo di un passaggio di mio padre che ci porta in aeroporto
a Venezia.
Io e la mia amica abbiamo una valigia a
mano e una da mettere in stiva che abbiamo condiviso (con il freddo
di Parigi abbiamo bisogno di vestiti pesanti e la piccola valigia a
mano permessa dai low cost non ci basta), superati i controlli e
imbarcato la valigia tutto diventa meno frenetico e i nervi si
rilassano...
Entrare in aeroporto ogni volta mi dà
la sensazione di entrare in un buco spazio temporale asettico, il
tempo passa e non te ne rendi conto, facce tutte uguali come automi;
ok non è una bella immagine però da un lato è rilassante entrare
per qualche ora in un ambiente così effimero, giusto di passaggio,
dove perdi il tuo io per diventare uno tra tanti... Va bene cerco di
non perdermi in questi vaneggi promesso
Dicevamo...Il volo parte sulle 15 e 30,
è tranquillo e in un paio d'ore raggiungiamo l'aeroporto di Beauvais,
come già spiegato nei miei precedenti post è “l'aeroporto
secondario”, quello un po' più fuori mano e usato di solito dalle
compagnie aeree low cost.
Arrivate abbiamo dovuto sottoporci a
quei momenti di panico che è lo sbarco bagagli : attendere davanti
quel tapis roulant in attesa che sbuchi la tua valigia e sperare
soprattutto che non si sia persa chissà dove!
La nostra c'era, siamo uscite così
trionfanti dall'aeroporto... Eravamo a Parigi!
Avevo letto che esisteva una navetta
per arrivare in centro, in 30 minuti ti porta a Porte Maillot, individuarla
però non è stato così semplice tra i mille taxisti che ti
chiedono se vuoi un passaggio, inoltre a quell'ora non abbiamo
trovato moltissime persone a cui chiedere informazioni.
Dopo qualche ricerca, e un po'
disorientate, siamo riuscite a trovarla, il costo è di 15 euro a tratta , è tutto
sommato abbastanza comoda, il tragitto non ci è pesato per nulla, impegnate com'eravamo a guardare la nostra città!
Appena arrivare a Porte Maillot abbiamo preso
la metro , il primo approccio è stato più che positivo: è
organizzata molto bene, di facile intuizione, inoltre abbiamo fatto
l'abbonamento settimanale per la metro levandoci anche questo peso.
Arrivate alla nostra fermata della
metro (Richard Le noir) ci siamo guardate e dette: “e ora?” Era
buio e non capivamo nulla, avevo riguardato mille volte la strada su
google map per capirci qualcosa, ma le mappe non ci aiutavano...
... Dopo una mezz'oretta circa ci siamo rese conto che l'albergo era giusto a un minuto a piedi da lì …
... Dopo una mezz'oretta circa ci siamo rese conto che l'albergo era giusto a un minuto a piedi da lì …
La strada non era molto rassicurante ma
quando le cose sono nuove a volte spaventano!
L'hotel (Richard) come detto nei miei
precedenti post era veramente brutto, il personale scortese (ci ha un
po' salvate il fatto che parlavamo francese forse) e per raggiungere
la nostra camera abbiamo dovuto salire tre rampe di scale ripidissime
(ricordo con tre valigie) senza alcun aiuto.
La stanza in realtà era piuttosto
grande, avevamo la doccia in camera (per grazia di Dio perché visti
i bagni in comune non osavo immaginare com'erano le docce).
... Ma in fondo che importava!!! Eravamo a Paris!!!
La fame ci assaliva così siamo andate al Mc Donald che si trovava giusto di fronte la fermata della metro, evviva i fast food economici e aperti a qualsiasi ora!
La fame ci assaliva così siamo andate al Mc Donald che si trovava giusto di fronte la fermata della metro, evviva i fast food economici e aperti a qualsiasi ora!
Tornate in camera abbiamo giusto fatto
a tempo a farci una doccia e a programmare la fantastica giornata che
ci aspettava il giorno dopo prima di cadere in un sonno profondo ...
SCOPRI COSA HO VISITATO IL SECONDO GIORNO, ECCO IL LINK: SECONDO GIORNO A PARIS
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